C'è un "piano B" già pronto per i lombardi che dovranno ricevere il richiamo del vaccino durante le ferie estive. "Dovranno tornare a casa", ha detto il presidente Attilio Fontana nel tentativo di mantenere l'ordine per il prosieguo della campagna vaccinale. "Nel nostro piano vaccinale - ha proseguito Fontana - abbiamo cercato di mettere pochissimi richiami nelle due settimane centrali di agosto, fissandoli prima o dopo. Quando facciamo il vaccino cerchiamo di chiedere se si è presenti in quelle due settimane e si cerca di accontentare le persone anticipando o posticipando, se possibile, di qualche giorno". Sulla stessa linea anche la vicepresidente e assessora al Welfare Letizia Moratti: "Il generale Figliuolo si è pronunciato dicendo che questo non è possibile per il momento", ha precisato.
Cosa prevede il "piano B" per i vaccini
L'accordo che è stato preannunciato lo scorso sabato da Alberto Cirio e Giovanni Toti per vaccinare i cittadini liguri in ferie sulla costa o sulle montagne piemontesi, e che potrebbe essere esteso anche alla Valle d'Aosta, è già stato sottoposto all'attenzione del generale Figliuolo. Se dovesse arrivare il via libera - riferisce il Corriere della Sera - è probabile che anche la Lombardia scelga di utilizzare lo stesso protocollo. L'idea è quella di mantere una continuità territoriale restringendo il perimetro di manovra sulla base dell'interscambio turistico nel quadrante Nod-Ovest dell'Italia. "L’ipotesi sulla quale stiamo lavorando con il governo è quella di poter vaccinare nelle regioni di residenza i cittadini che lavorano e hanno avuto la prima dose in Lombardia", ha spiegato ancora l'assessora al Welfare Letizia Moratti.
La strategia lombarda
Il problema dei richiami durante le vacanze estive è già stato affrontato dai vertici della Regione Lombardia. Sul portale per la prenotazione del vaccino, in sede di conferma della data relativa alla prima inoculazione, è stato inserito uno strumento che consente di simulare quella del richiamo, in modo da poter fare tutte le valutazioni del caso. "Siamo l’unica regione ad aver creato un’applicazione su Poste per cui ognuno può andare a vedere la data della seconda somministrazione - ha continuato Letizia Moratti -e quindi scegliere la data della prima in funzione della seconda e in qualche modo superare il problema delle vacanze", aveva detto Moratti. Per ora, la risposta dei cittadini sembra essere più che soddisfacente.
L'andamento della campagna vaccinale
Al netto di tutte le ipotesi plausibili per il "piano richiami", la campagna vaccinale in Lombardia prosegue a passo spedito. Stando a quanto si apprende dal Corriere della Sera, la Dg Welfare ha inviato una comunicazione a tutte le Ats in cui si precisa che l’offerta di AstraZeneca e Janssen, da parere del Cts "può essere rivolta anche alla fascia 50-59 anni e dovrebbe essere abbinata (per il primo) ad una disponibilità da parte del centro vaccinale a gestire in modo flessibile la data della seconda dose, in un range tra 4 e 12 settimane, venendo così incontro alle esigenze dei cittadini per il richiamo in un periodo di vacanze".
In previsione delle nuove scorte, gli hub milanesi stanno proponendo agli over 50 il monodose Janssen, passando dal 5 al 40% di somministrazione di J&J. Di questo passo, è prevedibile il picco delle somministrazioni per i 40enni ci sarà nelle settimane centrali di giugno. Dunque, considerando i tempi del richiamo a 35 giorni, la seconda inoculazione cadrebbe a metà luglio. Per evitare disagi ai vacanzieri, la Regione sta facendo pressing per avere una maggiore disponibilità di dosi a breve termine.
"In base alla programmazione delle consegne fino al 28 giugno, da metà giugno la Lombardia potrebbe toccare una media giornaliera di 100 mila vaccinazioni, riuscendo a vaccinare i lombardi per la fine di luglio, almeno con la prima dose", ha concluso Moratti. Entro il 28 giugno arriveranno 2,8 milioni di dosi, di cui 1,9 milioni Pfizer.
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