"Il lockdown ha reso il Covid più evoluto". Ne è certo Guido Rasi, microbiologo dell'Università di Roma Tor Vergata, fino a metà novembre direttore dell'Agenzia europea del farmaco Ema che ieri ha dato il via libera al vaccino anti-Covid di Pfizer/BioNTech. "ll lockdown, in un certo senso, - spiega - gli ha fatto capire che doveva diventare più efficiente".
Quali siano i fattori che abbiano contribuito alla mutazione del virus Sars-Cov-2 non è ancora chiaro. Certo è - almeno dalle prime osservazioni - che la ormai nota "variante inglese" (VUI-202012/01, questo è il nome) evidenzia la modifica di uno dei 1250 aminoacidi contenuti nella proteina spike, ovvero, quella porzione che il patogeno sfrutta per aderire alle cellule umane e infettarle. Secondo quanto dichiarato dal ministro della Salute inglese Matt Hancock il 'nuovo virus' sarebbe capace di diffondersi con maggiore facilità. Non solo, già il 60% dei nuovi positivi segnalati a Londra sarebbero ascrivibili a questa variante: circa il 28% di tutti i casi di registrati in Inghilterra nell'ultimo mese. Ma qual è la causa che sottende questa repentina, e inattesa, evoluzione?
Una disamina interessante è quella offerta dal professor Guido Rasi, microbiologo dell'Università Torvegata, secondo cui la mutazione sarebbe frutto di un "effetto boomerang" del lockdown. "Come ogni virus - chiarisce in una intervista al Sole 24 ore - anche questo ha una natura diabolica e la sua mutazione finora è stata quella di imparare a entrare ancora meglio nelle cellule e a replicarsi ottimizzando la sua struttura. Il lockdown in un certo senso gli ha fatto capire che doveva diventare più efficiente".
A fronte delle evidenze raccolte, il timore manifestato dagli esperti è che la nuova mutazione possa inficiare l'efficacia del vaccino. Si tratta di una paura fondata? "Per ora si tratta di un'ipotesi poco probabile", continua l'esperto che, fino allo scorso novembre è stato a capo dell'Agenzia europea del farmaco Ema che ieri ha dato il via libera al vaccino anti-Covid di Pfizer/BioNTech, la stessa che ieri ha dato il via libera al vaccino anti-Covid di Pfizer/BioNTech. Fatto sta che, a conti fatti, la ''variante inglese" è molto contagiosa. "Questo ci dice una cosa molto chiara, e cioè che ora è fondamentale fare una campagna vaccinale rapida e massiva perché abbiamo visto che il virus quando va sotto pressione tira fuori la sua capacità evolutiva. - spiega Rasi - E ora che arriverà il vaccino proverà a trovare nuovi modi per sopravvivere, ma quali saranno le mutazioni che farà purtroppo non lo sappiamo prima. Sappiamo però che quelle pericolose sono le mutazioni multiple contemporanee".
E e la variante Gb fosse una di queste "allora ci dovremmo preoccupare - conclude -perché potrebbe rendere i vaccini meno efficaci o inefficaci. Una mutazione così sostanziale farebbe cambiare la personalità del virus e anche il modo in cui penetra nelle cellule. Diventerebbe quasi un altro virus".
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