Vaticano, il giudice Rosario Livatino presto sarà beato

Ufficiale il riconoscimento del martirio del giudice Rosario Livatino da parte del Papa. Presto il magistrato ucciso dalla mafia sarà beato

Vaticano, il giudice Rosario Livatino presto sarà beato

Rosario Livatino, il giudice ucciso dalla mafia nel settembre del 1990, sarà beato. La notizia era nell'aria, ma questa mattina è arrivata l'ufficialità, con il riconoscimento di papa Francesco. Il Santo Padre ha di fatto individuato in via ufficiale il martirio attraverso un decreto. Un atto successivo all'udienza con il neo-prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, il cardinal Marcello Semeraro, che è stato creato dallo stesso Bergoglio poche settimane fa. Si tratta del primo giudice a divenire beato nella storia della Chiesa cattolica.

Livatino è stato un magistrato cattolico. Formatosi peraltro all'interno dell'Azione Cattolica, il "giudice ragazzino" è stato trucidato da un agguato della Stidda, una delle organizzazioni mafiose presenti in Sicilia. Un omicidio che avvenne "in spregio alla fede". Bergoglio ha quindi dato seguito al processo che era stato avviato dall'arcivescovo Francesco Montenegro, cardinale e titolare dell'arcidiocesi di Agrigento, la terra del giovane magistrato.

Tra le prime reazioni alla novità, va annoverata proprio quella del porporato siciliano, che ha espresso subito "gioia" e "gratiduine": "Nell'esercizio della professione - ha fatto presente il cardinale - come nella vita personale, Livatino ha incarnato la beatitudine di quelli che hanno fame e sete della giustizia e che per essa sono perseguitati". E ancora:"Con una coscienza profondamente libera dall'asservimento e dai compromessi con i poteri forti di turno, caratterizzata da una altissima levatura morale e da uno spiccato senso del dovere, si è consacrato a restituire dignità a un territorio ferito e difeso dalla mentalità mafiosa". Il porporato ha aggiunto pure che la testimonianza di Livatino dovrebbe stimolare le azioni di tutti, così come ripercorso dall'Adnkronos.

Anche il postulatore della Causa di Livatino, ossia monsignor Vincenzo Bertolone, ha rilasciato dichiarazioni all'agenzia sopracitata, sottolineando come "la testimonianza di Livatino, di giustizia e fede pagata con il sangue a conferma di una vita vissuta alla luce del Vangelo viene consegnata con questo decreto del Papa all'eternità". La scelta del Santo Padre, insomma, ha ricevuto il placet di tutti gli ambienti ecclesiastici che hanno avuto a che fare con la vicenda del "giudice ragazzino" e non solo. Pure il Centro Studi dedicato al magistrato siciliano ha espresso pubblica soddisfazione. Dalla famiglia di Livatino, invece, è arrivato qualche accento sul fatto che Livatino sia sì un martire, ma anche una vittima della mafia.

Tutto questo avviene mentre si apprende anche una seconda novità: la dimora di Livatino è destinata a divenire una casa della memoria. Un altro gesto simbolico, dunque, teso pure ad evitare che l'esempio del giudice venga perso a causa del tempo che passa.

Il giudice originario di Canicattì diviene così uno dei laici beatificati durante questo pontificato. Bisognerà attendere soltanto la pubblicazione dei decreti da parte della Congregazione preposta, ma esistono già i dettagli che cosentono di poter dichiarare ufficiale la beatificazione.

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