All'indomani del decreto che ha messo "in quarantena" tutta la Regione Lombardia e altre 14 province, Venezia è deserta. La normativa, infatti, prevede nuove misure di contenimento del coronavirus, tra cui la sospensione di attività sportive e sociali, il divieto di spostamento delle persone fisiche, se non per motivi di lavoro, famiglia o salute, e restrizioni sulla frequenza di bar e ristoranti. Le nuove regole più stringenti interessano Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Asti, Alessandria, Verbano Cusio Ossola, Novara e Vercelli.
Con una direttiva, il Viminale aveva poi dato indicazioni circa i controlli da effettuare, per fare in modo che i cittadini seguano le regole inserite nel nuovo decreto, evitando spostamenti inutili in entrata o in uscita dalle zone di sicurezza, ma anche all'interno delle stesse. Per questo, a Venezia, "i passeggeri delle navi da crociera non potranno sbarcare per visitare la città ma potranno transitare unicamente per rientrare nei luoghi di residenza o nei paesi di provenienza". Le forze di polizia designate dovranno controllare le autocertificazioni in possesso della popolazione e valutare la legittimità o meno dello spostamento. E, in caso di mancato rispetto delle norme, si richsia, oltre alle multe, anche l'arresto fino a tre mesi. Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti aveva vietato spostamenti per motivi di turismo, mentre ai turisti che si trovano già nelle zone rosse è stato chiesto di limitare i viaggi allo stretto necessario, in particolare per tornare alle proprie abitazioni. E Venezia, una delle città centro del turismo mondiale, si svuota.
Il giorno dopo l'uscita del decreto, la città dei canali e delle gondole appare "in quarantena", come testimoniano le immagini, che mostrano Piazza San Marco deserta, locali chiusi, sedie e tavolini completamente vuoti e gondole e traghetti fermi agli ormeggi, con i gondolieri che aspettano clienti.
Le calli sono completamente vuote, nei bar si entra tre alla volta e sui tavolini dei bar che circondano Piazza San Marco non c'è l'ombra di un cliente. Il ponte di Rialto è vuoto, senza la solita folla di turisti e le gondole non viaggiano lungo i canali. I veneziani hanno rispettato le misure inserite nel decreto.
Ieri, il presidente del Veneto, Luca Zaia, si era opposto "alla creazione delle tre zone di isolamento previste dal Dpcm" a Padova, Treviso e Venezia. A detta del governatore, infatti, "a fronte di cluster circoscritti, e che non interessano in maniera diffusa la popolazione generale, non si comprende il razionale di una misura che appare scientificamente sproporzionata all'andamento epidemiologico".
Oggi, il governatore ha aggiornato il numero dei contagiati: "Abbiamo 744 persone che sono positive, 237 in ospedale, 51 in terapia intensiva- ha detto- Abbiamo ancora una tenuta assolutamente ragionevole rispetto alle terapia intensive. Abbiamo anche i primi 30 dimessi". I decessi, invece sono 20.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.