Tutta la Lombardia e altre 14 province sono state inserite in una "zona di sicurezza", che mira a contenere il coronavirus, cercando di evitare che il contagio si diffonda più di quanto abbia già fatto. Nel decreto del governo che l'ha istituita si leggono nuove regole sugli spostamenti e misure preventive, che da ieri, 8 marzo, hanno fatto scattare divieti in tutta Italia.
Le nuove misure
"Applichiamo un regime più rigoroso", ha specificato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, dopo aver firmato il decreto che ha introdotto limiti di spostamento per chi si trova nella zona di sicurezza, da cui bisognerà evitare di entrare e uscire. Si tratta dell'intera Regione Lombardia e delle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia. All'interno di Comuni, Province e Regione, i controlli verranno fatti "a campione" e i cittadini dovranno dimostrare di poter circolare, per motivi di lavoro, salute o famiglia, munendosi di un'autocertificazione. Per questo, il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, ha istitituito una direttiva per fissare indicazioni specifiche per i controlli, specificando i cambiamenti su strade, treni, aerei e navi. A fare da "cabina di regia" sarà il Viminale, che ha disposto la "convocazione immediata, anche da remoto, dei Comitati provinciali per l'ordine e la sicurezza pubblica, per l'assunzione delle necessarie misure di coordinamento" e le regole "per i controlli relativi alla limitazione degli spostamenti delle persone fisiche in entrata e in uscita e all'interno dei territori 'a contenimento rafforzato'".
Sanzioni e arresto
Per chi violerà le misure messe in atto, scatteranno sanzioni e denunce, che potranno portare anche all'arresto. Per coloro che verranno fermati e risulteranno non autorizzati a circolare, scatterà la denuncia per "inosservanza del provvedimento dell’autorità". È un reato previsto dall'articolo 650 del Codice penale, che viene punito con una multa fino a 206 euro e l'arresto fino a tre mesi. Ma, le sanzioni potrebbero aggravarsi, se si verificasse l'ipotesi di "delitti colposi contro la salute pubblica", regolata dall'articolo 452 del Codice penale.
I viaggi in treno e in aereo
La direttiva giunta ai prefetti dal Viminale stabilisce che "la Polizia ferroviaria curerà, con la collaborazione del personale delle Ferrovie dello Stato, delle autorità sanitarie e della Protezione civile, la canalizzazione dei passeggeri in entrata e in uscita dalle stazioni al fine di consentire le verifiche speditive sullo stato di salute dei viaggiatori anche attraverso apparecchi 'termoscan'". Inoltre, verranno effettuati controlli sulle autodichiarazioni fornite dai passeggeri. "Negli aeroporti delle aree dei territori 'a contenimento rafforzato'- spiega la direttiva-i passeggeri in partenza saranno sottoposti al controllo, oltre che del possesso del titolo di viaggio, anche della prescritta autocertificazione". Restano esclusi da queste misure i passeggeri in transito, mentre "per i voli Schengen ed extra Schengen in partenza", verranno richieste le certificazioni solamente per chi vive nei territori della "zona di sicurezza".
Strade e autostrade
Per chi viaggia in macchina in autostrada, "i controlli sul rispetto delle limitazioni della mobilità avverranno lungo le linee di comunicazione e le grandi infrastrutture del sistema dei trasporti". Sarà compito della polizia stradale "effettuare i controlli acquisendo le prescritte autodichiarazioni". Gli stessi controlli verranno svolti anche per la "viabilità ordinaria": il compito, in questo caso, è affidato ai militari dell'Arma dei carabinieri e agli agenti della polizia municipale. Il decreto consente la libera circolazione delle merci, al fine di "non interrompere l'attività produttiva e quella commerciale".
Le navi
Nelle zone di sicurezza rientra anche Venezia.
Per questo, anche lì verranno effettuati controlli "per i passeggeri delle navi di crociera che non potranno sbarcare per visitare la città ma potranno transitare unicamente per rientrare nei luoghi di residenza o nei paesi di provenienza". Nei porti, le procedure sono le stesse di quelle messe in atto per chi viaggia in treno e in aereo: verifiche di autocertificazioni e passaggio attraverso "corridoi" prestabiliti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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