La vera bestia è l'uomo

La vera bestia è l'uomo

L'orsa KJ2 è stata «rimossa». Evidentemente, nella Provincia autonoma di Trento e nel linguaggio del suo presidente, la rimozione che era evocata nell'ordinanza da lui firmata non fa solo rima con esecuzione, ma si tratta di sinonimi. Chi mastica, anche con una dentiera, un po' di politichese lo aveva già capito.

È ancora fresco il ricordo dell'orsa Daniza, rea di avere aggredito un cercatore di funghi nella zona di Pinzolo, Trentino Alto Adige. L'animale, una femmina con i piccoli, non aveva gradito l'incontro con l'uomo. Dopo le prime notizie è uscita una versione secondo cui il fungaiolo si era nascosto per osservarne il comportamento, cosa che ha scatenato la reazione del plantigrado che null'altro ha fatto se non quello che l'istinto materno suggerirebbe a tutte le madri: difendere la prole. Mentre per mesi i turisti si appostavano nella zona frequentata dall'animale per poterla vedere almeno col binocolo, dopo l'incidente con il fungaiolo, dalle conseguenze peraltro lievi, Daniza è stata bollata come pericolosa ed è stato emesso il provvedimento di cattura che ha portato alla sua morte in seguito a un improvvido tentativo di narcotizzarla.

Poi è stato il turno di KJ2. Mentre da una parte la dinamica riguardante il ferimento dell'ultimo escursionista che passeggiava col cane era ancora da ricostruire, mentre si sprecavano appelli, ricorsi e diffide a ritirare il provvedimento, dall'altra i valorosi uomini della Forestale, ingaggiati dalla giunta, oliavano i fucili. Obbiettivo KJ2. Rimozione per motivi di sicurezza. Sembra un film con Liam Neeson e invece è la triste realtà di un paese incivile che vorrebbe stare in piena natura selvaggia, ma con la granita a portata di mano. È il paese della cementificazione selvaggia, del trionfo di un abusivismo furioso, degli scarichi che violentano fiumi e mari regalandoci cancro e Alzheimer, degli interessi che spingono a spianare le ultime vallate alpine pur di avere lo snodo degli impianti da sci più importante d'Europa. Innevati con i cannoni e la neve artificiale, ovvio.

Mentre scrivo, tra i milioni di persone che sguazzano in mare, qualcuno metterà il piede sul riccio di mare, qualcuno prenderà una «medusata», qualcuno calpesterà una tracina (pesce ragno) finendo le vacanze al pronto soccorso. Altri che van per funghi rischiano di mettere una mano sul favo di vespe selvatiche, di cadere in un canalone e rompersi una gamba (se va bene), di farsi mordere da una vipera. E allora «rimuovete» le vipere, sterminate i calabroni, spianate le pietraie del Carso, dichiarate guerra alle meduse, assoldate squadre di battitori che allontanino le tracine dalla battigia e, a favore di chi va per città d'arte in Toscana, spargete i più potenti insetticidi e fate sparire la malmignatta, la vedovina nera di casa nostra, potenzialmente mortale.

Per favore, allontanate in qualche modo questa natura selvaggia, ostile e pericolosa, popolata di esseri pericolosi in agguato tra le onde, le siepi e i

faggi. Dateci la natura di Walt Disney, dateci Yoghi che sorride mentre ruba la merenda, non un'orsa che difende i cuccioli o un lupo che ha fame e scende a valle. Per favore, rimuovete i nostri incubi turistici dalla natura.

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