Cala il numero delle vittime. Dallo scorso 19 marzo, i decessi sono tornati ad essere inferiore alle 500 unità: nelle ultime 24 ore infatti sono morte 431 persone (ieri i decessi sono stati 619) che portano il totale a 19.899. Si conferma invece il calo del numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva: oggi sono 3.343, 38 meno di ieri. Diminuisce anche il dato sui ricoverati con sintomi che hanno raggiunto quota 27.847 persone (-297). Restano alti i numeri dei guariti: oggi si registrano altre 1.677 unità che fanno salire il totale a 34.211 (ieri +2.079).
Ad oggi, ci sono 102.253 i positivi al coronavirus nel Paese con un aumento di 1.984 unità (ieri si erano registrati 1.996 nuovi casi). Dall'inizio della diffusione del coronavirus nel Paese, il numero complessivo dei contagiati (comprese le vittime e i guariti) ha raggiunto quota 156.363 (+4.092 rispetto a ieri). Questi i dati forniti dal capo della Protezione civile Angelo Borrelli nel corso della conferenza stampa quotidiana sull'emergenza coronavirus.
"Ci sono tre dati che ci dicono qual è l'impatto della pandemia sul Sistema sanitario nazionale. I ricoverati: è una settimana che ogni giorno abbiamo un calo negativo. Poi c'è la terapia intensiva: è il nono giorno consecutivo di segno negativo di ricoveri nelle terapie intensive, questo è un trend estremamente positivo. Terzo punto: i deceduti. Nelle ultime due settimane oggi è il numero minore di deceduti. Sono ancora tantissimi, ma dobbiamo guardare ai trend: mettendo tutto insieme ci fa vedere che le misure stanno avendo un impatto sulla diffusione", ha affermato Luca Richeldi, primario di pneumologia al Gemelli e membro del comitato tecnico scientifico. Poi ha aggiunto: "Vorrei dare cautela sull'interpretazione del totale dei positivi. È molto dipendente dal numero dei test effettuati, che sta aumentando di giorno in giorno. È una cosa utile per capire l'epidemia ma anche una misura che falsa il numero dei positivi".
Borrelli ha poi dichiarato di aver firmato "un provvedimento per l'assistenza sanitaria dei migranti soccorsi in mare o arrivati in Italia attraverso sbarchi autonomi". La decisione, ha chiarito il capo della Protezione civile, si è resa necessaria dopo la dichiarazione da parte dell'Italia dei "porti non sicuri" e "c'è l'esigenza di garantire la sorveglianza sanitaria per chi sbarca in Italia". Il dipartimento per le libertà civili e le migrazioni del Viminale, con il supporto della Croce rossa e del Mit, creerà delle strutture per effettuare la quarantena e utilizzerà anche delle navi. Questo avverrà da subito per i 156 migranti a bordo della Alan Kurdi.
Lombardia
Dall'inizio della diffusione del virus cinese in Lombardia sono stati registrati 59.052 casi, con 1.460 positivi in più rispetto a ieri quando l'aumento sul giorno precedente era stato di 1.544. I ricoverati sono 11.969, 57 in meno rispetto a ieri. In terapia intensiva ci sono 1.176 pazienti, 2 in più rispetto a ieri. Nelle ultime 24 ore in regione si sono registrati 110 decessi che portano il totale delle vittime a 10.621 (ieri sono state 273): "Questo è il numero di maggior tristezza. Un dato inferiore, c'è un trend in diminuzione", ha commentato l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, nel corso dell'aggiornamento quotidiano sull'emergenza coronavirus.
Nella provincia di Bergamo i casi di coronavirus sono arrivati a quota 10.309. Rispetto a ieri, la crescita è di 51 unità. A Brescia invece si sono accertati 269 nuovi casi e il totale è arrivato a 10.868. Nella provincia di Milano si registrano 13.680 positivi, 412 più di ieri quando si erano registrati 520 casi sul giorno precedente. "Milano continua la sua oscillazione e non possiamo ancora considerare sotto controllo questo dato". In città i casi sono saliti a quota 5.561 (+193, mentre ieri l'incremento era stato di 262).
Lazio
"Oggi registriamo un dato di 122 casi di positività e un trend in frenata al 2,6% . In calo anche i decessi che sono sei nelle ultime 24 ore. Aumentano invece i guariti: 29 unità in più rispetto a ieri per un totale di 749 persone". Sono questi i dati riportati dall'Assessore alla Sanità e l'Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D'Amato. "Il tasso di letalità - ha poi sottolineato - è tre volte inferiore alla Lombardia.
La percentuale dei decessi infatti rispetto al totale dei contagiati nel Lazio è pari al 5,7% tra i dati più bassi d'Italia (Lombardia 18,4%). La lotta all'epidemia non si ferma anche a Pasqua e Pasquetta e voglio ringraziare tutti gli operatori sanitari per lo straordinario impegno".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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