Vuole i profughi a casa sua, ma il paese si ribella e ferma l'arrivo

Un privato cittadino 30enne cerca di ospitare profughi in palazzina di sua proprietà ma la protesta dei cittadini ne ferma l'arrivo

Vuole i profughi a casa sua, ma il paese si ribella e ferma l'arrivo

La protesta scorre sulla pagina Facebook del sindaco l’arrivo dei profughi a Lambrugo si ferma. A scatenare le ire dei concittadini è stato l’annuncio dato dal sindaco del paesino in provincia di Como, Giuseppe Costanzo, del fatto che la prefettura aveva dato il suo benestare a che un privato cittadino desse ospitalità ad alcuni profughi in un suo appartamento privato.

“Mi ha fatto sapere che in paese sarebbero arrivati alcuni richiedenti asilo che avrebbero alloggiato in un appartamento in centro. Ho precisato che non condividevo la gestione dei migranti e che avrei vigilato”, spiega al Corriere della Sera il sindaco parlando della telefonata avuto col prefetto di Como Bruno Corda. Il proprietario è un 30enne residente nel Lecchese che è voluto restare anonimo e che anni fa ha acquistato all’asta un appartamento al quinto piano di una palazzina che ospita 28 famiglie nel centro di Lambrugo, un paesino di 2400 anime. Dopo varie esperienze negative con alcuni inquilini, intendeva dare l’immobile a disposizione di una cooperativa che si occupa dell’accoglienza ai profughi ma, poi, dopo le proteste, ci ha ripensato.“Premetto che non gli ho chiesto di cambiare idea, è un privato che della sua abitazione fa quello che vuole”, dice il sindaco Giuseppe Costanzo che, al termine della chiacchierata con il giovane, tranquillizza i suoi cittadini, sempre su Facebook. “Ho appena terminato l’incontro con il proprietario dell’appartamento che avrebbe dovuto ospitare i richiedenti asilo — posta il sindaco —. Non è più intenzione di questa persona affittare l’abitazione alla cooperativa. Ha già provveduto a fornire comunicazione ufficiale di questa sua decisione al presidente dell’ente”. “Personalmente, - continua il sindaco - avevo mostrato subito il mio disappunto al prefetto. Non è una questione politica ma di buonsenso. Sono il sindaco di un piccolo paese e sono chiamato a risolvere i problemi del mio piccolo paese. Il fenomeno dei migranti deve essere risolto a livello nazionale ed europeo in altro modo.

Quest’anno ci hanno tagliato 23 mila euro e poi pretendono di far ricadere sull’ente locale i problemi nazionali”. “Accogliere una persona non è solo metterla in uno spazio e darle da mangiare. I migranti sono persone, non pacchi da piazzare. Per accogliere bisogna avere gli strumenti per poterlo fare”, conclude Costanzo.

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