Yara, la lettera anonima: "L'assassino è un muratore polacco"

Con una serie di lettere si riapre il caso: spunta un altro assassino. E adesso Bossetti spera

Yara, la lettera anonima: "L'assassino è un muratore polacco"

Adesso il caso Yara, rischia il ribaltone. Secondo quanto racconta Oggi, ad uccidere la ragazzina sarebbe stato un muratore polacco. Con una lettera arrivata al settimanale, si apre un retroscena inquitenate sulla morte della 13enne. Di fatto la missiva racconta un'altra versione dei fatti, ovvero ad uccidere Yara sarebbe stata un'altra persona. Tra i testimoni dell'omicidio però ci sarebbe stato anche Massimo Bossetti. La ragazza sarebbe stata uccisa sotto i suoi occhi. Poi il muratore polacco sarebbe stato fatto fuori simulando un incidente di lavoro nel cantiere.

Ma i favoreggiatori e i complici dell'omicidio, secondo quanto racconta la lettera inviata ad Oggi, avrebbero ridotto al silenzio Bossetti minacciando anche la sorella. "Certo che signor Bossetti non potra' mai dire tutta la verita' visto cosa hanno fatto sorella, piena di botte poveretta", scrive l'anonimo nella prima lettera. E nella seconda aggiunge: "Nessuna meraviglia qualcuno se la prenda con sorella di Massi. Lui non puo', non deve proprio parlare ok? (in trappola)... Il Massi ricordo che e' scappato dalla spavento... certo eravamo in diversi e voi non lo capite". Le lettere, afferma Oggi, hanno il timbro postale di Padova e l'indicazione che provengono da Santa Giustina in Colle, in provincia di Padova. Nelle 59 mila pagine dell'inchiesta c'e' una sola persona che proviene da Santa Giustina.

E' Roberto Benozzo, il datore di lavoro di Fikri, il piastrellista fermato, una settimana dopo la scomparsa di Yara, su un traghetto diretto in Marocco e prosciolto dopo due anni. "Dall'inchiesta Roberto e' uscito pulito ma distrutto dai sospetti", hanno confidato a Oggi la mamma e la sorella di Benozzo, affermando, riguardo alle lettere: "E' un mitomane che vuole attirare la vostra attenzione".

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