Cuba, Farinas smette lo sciopero della fame dopo 135 giorni

La svolta dopo l'annuncio della liberazione di 52 dissidenti in seguito all'accordo tra il regime e l'inviato spagnolo Moratinos con la mediazione della Chiesa

Il dissidente Guillermo Farinas ha posto fine a uno sciopero della fame lungo più di quattro mesi, ore dopo l'annuncio del rilascio, in tempi diversi, di un gruppo di 52 prigionieri politici, a seguito del dialogo in corso tra la Chiesa cattolica e il governo di Raul Castro.
Tali annunci sono di fatto coincisi con la visita del ministro degli Esteri spagnolo Miguel Angel Moratinos, che è stato ricevuto dal presidente Castro.
La sensibile decurtazione del numero dei detenuti politici - 52 su un totale di 167 secondo fonti della dissidenza - aveva subito spostato l'attenzione proprio sulle intenzioni di Farinas, lo psicologo e giornalista che lo scorso 23 febbraio aveva avviato un digiuno a oltranza per richiedere il rilascio di 23 prigionieri malati.
Farinas, le cui condizioni di salute sono ormai da tempo molto critiche, ha quindi deciso di dare ascolto a quanto gli chiedevano la famiglia e numerosi dissidenti, ponendo così fine allo sciopero della fame.
Subito dopo l'annuncio sull'impegno delle liberazioni di ieri, Farinas aveva reagito con prudenza, precisando che prima di decidere sul suo digiuno voleva avere rassicurazioni sul fatto che le liberazioni fossero effettive.

Oggi c'è stato un passo in avanti concreto, visto che la Chiesa ha reso noto i nomi di cinque detenuti che saranno liberati quanto prima e di altri sei prigionieri che saranno trasferiti in carceri più vicine al loro luogo di residenza. Poco dopo, Farinas ha reso noto il suo stop al digiuno.

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