Copre 22 mila ettari l’attuale Badminton House, oggi sede ducale nel Gloucestershire e residenza dell’attuale XI Duca di Beaufort, David Robert. Una tenuta da sogno - ritratta nei secoli da pittori famosi - che conserva opere d’arte di grande prestigio, provenienti da ogni parte del mondo, acquisite dalla famiglia Beaufort nel corso dei secoli.
Di proprietà di due sole famiglie, nel XIII secolo fu acquistata da Edward, quarto Conte di Somerset e nel 1612 da Nicholas Boteler e donata nel 1617 al suo terzo figlio, Sir Thomas Somerset in occasione delle sue nozze. Sir Thomas era cresciuto nel castello di Raglan e, appassionato di Architettura dei giardini e dei frutteti da vero gentleman qual era, decise di restaurare la vecchia dimora dei Boteler e renderla il più confortevole possibile. Dopo la sua morte, Badminton e altre proprietà passarono a Henry, Lord Herbert, terzo Marchese di Worcester (1629-1699), che fu investito del titolo di Duca di Beaufort da Carlo II nel 1682, in riconoscimento per la fedeltà della sua famiglia alla dinastia Stuart. Il Duca era un discendente di Charles Somerset, Conte di Worcester, figlio illegittimo di Enrico Beaufort, III Duca di Somerset, leader Lancaster nella Guerra delle due rose. Il nome Beaufort si riferisce a un castello in Champagne, Francia (ora Montmorency-Beaufort), l'unico ducato britannico che attualmente prende il nome da un luogo al di fuori delle isole britanniche.
Conosciuta per aver prestato il nome al famoso “gioco del volàno” - portato in Inghilterra verso il 1870 da alcuni ufficiali inglesi impegnati nella città di Poona, in India e codificato proprio in questa dimora - Badminton House è oggi molto più nota per la caccia alla volpe (fox hunting). Qui, infatti, si svolge la Beaufort Hunt, attraverso il Quorn Hunt, una delle battute di caccia più famose del Regno Unito. Nata nel 1682 grazie al già citato Duca di Beaufort, si svolge ancor oggi per circa 125 giorni l’anno, di solito quattro giorni alla settimana durante la stagione (da settembre a febbraio). Dal 2005, la caccia alla volpe, in Inghilterra (e anche in Italia, ndr), è uno sport illegale, e le varie associazioni hanno dovuto quindi modificarne alcune regole. Tuttavia l’entusiasmo e la passione non sono cambiati. Recentemente ho avuto il piacere di parteciparvi e posso confermare la magia e il senso di avventura, tipiche di queste vere e proprie spedizioni.
Ma c’è un altro evento d’importanza internazionale che si svolge a Badminton: gli Horse Trials, le prove di Concorso Completo su tre giorni. Fu disputato per la prima volta nel 1949, promosso dal X Duca di Beaufort al fine di permettere ai cavalieri britannici di allenarsi per i futuri eventi internazionali. Pubblicizzato come “l’evento più importante a cavallo in Gran Bretagna” trasse ispirazione dal primo grande appuntamento che permise a questa disciplina di diffondersi in tutto il mondo: i giochi Olimpici di Londra del 1948, nonostante il concorso Completo facesse parte delle discipline olimpiche sin dal 1912 (Stoccolma). Badminton House nel 1953 fu inoltre la sede del primo Campionato Europeo di Concorso Completo, mentre la seconda edizione del 1955, su invito della Regina, si disputò al castello di Windsor. La manifestazione fu inoltre trasmessa per la prima volta in TV nel 1956 in tutto il Regno Unito. A tutt’oggi gli Horse Trials rimangono una fra le più prestigiose manifestazioni equestri internazionali.
La celebre dimora è stata aperta al pubblico una sola volta. L’attuale Duca di Beaufort ama la privacy e consente visite al Castello – sotto la guida di John Harris - solo a pochi eletti. Esperto di storia dell’arte e curatore presso il Royal Institute of British Architects, Harris, oltre a uomo di fiducia del Duca, è anche colui che ha redatto un libro su Badminton House, dal titolo Badminton. The Duke of Beaufort: His House, Bas printers, Romsey.
La dimora si è inoltre prestata quale location per le scene di alcune celebri pellicole: Quel che resta del giorno (1993), Pearl Harbor (2001) e 28 giorni dopo (2002).
Articolo pubblicato sulla rivista Horse Power. Perché Horse Power?
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