A Bergamo i tesori di Mantegna, Bellini, Raffaello e Moroni

Trentatre opere imperdibili esposte all'Accademia Carrara di Bergamo fino al 27 luglio

A Bergamo i tesori di Mantegna, Bellini, Raffaello e Moroni

Tappa imperdibile per gli amanti dell'arte: si tratta della nuova mostra promossa dall’Accademia Carrara di Bergamo intitolata "Riscoprire la Carrara. Mantegna, Bellini, Raffaello e Moroni. Restauri e capolavori in dialogo". Fino al 27 luglio sarà possibile ammirare alcuni capolavori che raccontano e documentano cinque secoli di storia dell'arte. In mostra 33 opere tra capolavori della collezione dell’Accademia Carrara e dipinti provenienti da importati istituzioni museali d’Italia. Un interessante percorso tra Rinascimento e Ottocento mostra alcuni capolavori restaurati, parte della Collezione, da Mantegna, Bellini, Raffaello a Moroni e Ceruti, alcuni dei quali posti in dialogo con opere provenienti dalle più importanti collezioni d’Italia: dagli Uffizi alla Pinacoteca Nazionale di Bologna. In anteprima una sezione dedicata al prossimo allestimento dell’Accademia Carrara, insieme a una documentazione multimediale che presenta il nuovo ordinamento e affascina il visitatore descrivendo il lavoro di questi ultimi anni.

I recenti restauri presentati in mostra anche con apparati didattici e audiovisivi, offrono al pubblico l’opportunità di entrare in contatto con veri e propri capolavori, alcuni dei quali sono stati affiancati a celebri “opere ospiti”: il posto d’onore è assegnato a Raffaello presentato grazie al confronto tra il San Sebastiano dell’Accademia Carrara e il Cristo benedicente dalla Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia; si prosegue con il commovente accostamento della Madonna col Bambino del Mantegna insieme a quella di Vincenzo Foppa dal Museo Poldi Pezzoli diMilano; la Madonna del latte del Boltraffio è proposta vicino al Ritratto di gentiluomo dagli Uffizi di Firenze; raffinato e istruttivo l’accostamento tra la Gentildonna con il libro di Giovan Battista Moroni e il Ritratto di Alessandro Farnese opera di Anthonis Mor dalla Galleria Nazionale di Parma; la “Pittura della realtà” è documentata dalla Scena di Cortile di Giuseppe Maria Crespi dalla Pinacoteca Nazionale di Bologna posta accanto alla Giovanetta con Ventaglio del Pitocchetto; interessante il confronto tra il ritratto della Carrara di Giacomo Trécourt con i due ritratti dai Musei Civici di Pavia del medesimo artista; infine la Statua reliquiario di Santa Palazia di Francesco Arrighi, uno dei pezzi più preziosi della collezione Zeri donata all'Accademia Carrara è presentata accanto al Braccio reliquiario di San Paolino della Cattedrale di Senigallia.

A completare la mostra la sezione dedicata al nuovo allestimento

538em;">dell’Accademia Carrara che presenta in anteprima un saggio del nuovo allestimento del museo, un video con la simulazione della visita della nuova Collezione e documenti delle fasi conclusive dei lavori dedicati alla riapertura della monumentale sede neoclassica.

Bergamo, Accademia Carrara I GAMeC
Via San Tomaso 53, Bergamo

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