«Diana, 1999», il romanzo di una vitatra fumetti d’autore e le voci delle star

La nuova graphic novel di Simonetta Caminiti, collaboratrice de Il Giornale, è una storia di formazione a cavallo tra due millenni e diversi generi letterari. Raccontata dai disegni di Letizia Caldonici e in un trailer dalle voci di Barbara e Federica De Bortoli

Una delle illustrazioni di «Diana, 1999»
Una delle illustrazioni di «Diana, 1999»

Sorelle nella vita e sorelle in un book-trailer diverso dal solito. Barbara e Federica De Bortoli, due fuoriclasse del doppiaggio italiano (una, per fare qualche nome è Carrie in «Sex and the city», icona di questo Millennio; l’altra è l’alter ego di grandi attrici come Natalie Portman, Anne Hathaway, Kristen Stewart) ) sono le voci di Diana e Khady nel teaser della graphic novel «Diana, 1999» (scritto da Simonetta Caminiti e disegnato da Letizia Cadonici) che, quanto a lunghezza e montaggio, con tanto di colonna sonora interpretata e incisa ad hoc, sembra quasi un micro-film. «Diana, 1999» è una graphic novel (dunque, un romanzo a fumetti), basata sull’intreccio de «Gli arpeggi delle mammole» (romanzo di Simonetta Caminiti prossimo a riedizione), che verrà pubblicata a novembre 2019 dalla casa editrice La Ruota. Una storia di formazione con un mix di generi, difficilmente classificabile solo come un «teen drama» o una storia d’amore. Un progetto prezioso e ambizioso, dato che si tratta di uno dei rarissimi casi italiani di romanzo di formazione a fumetti, ricco di richiami, curiosi e imperdibili, alla letteratura, alla musica e al cinema del ‘900. Sceneggiato dalla giornalista e scrittrice Simonetta Caminiti (collaboratrice de Il Giornale), il progetto è disegnato da Letizia Cadonici (fumettista romana, ventisette anni, attualmente attiva per Star Comics e Bug Comics): i colori, in stile suggestivamente pittorico, sono di Valeria Panzironi.La trama. Diana e Khady sono sorelle «speciali» nella Roma del 1999: diciassettenne stralunata e tormentata la prima, suadente cantante afroamericana di vent’anni – e adottata – la seconda. Amori, dolori precoci e scoperte alle porte di un Millennio che aveva promesso di cambiare tutto. Cosa succederà vent’anni dopo? Cosa ne sarà stato delle speranze e sogni coltivati in gioventù? Quanto ai nomi e alle «mani» nascosti dietro al progetto-trailer, c’è tutta una serie di curiosità. La colonna sonora è interpretata dalla talentuosa Diana Timbur, accompagnata dai Madlei. Oltre a portare lo stesso nome della protagonista, la Timbur somiglia fisicamente (e moltissimo) alla Diana del fumetto. C’è una clip animata, sui violini della cover di «Don’t dream it’s over», all’interno del micro-movie: opera di Fabio Santomauro. Uno degli illustratori under 40 più popolari e stimati in Italia: per «La città che sussurrò» (Giuntina) Santomauro è stato apprezzato dal New York Times.

La voce narrante di Diana è della doppiatrice Barbara De Bortoli Khady è interpretata vocalmente da Federica De Bortoli. Filippo, il protagonista maschile, ha nel trailer la voce dell’attore Roberto Arcardi, giovane talento del teatro che si avvia a entrare tra le voci del cinema.

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