Pompei, emerge altra bellezza con la stanza di Leda e l'affresco di Narciso

Dopo il ritrovamento del quadretto di Leda, in queste ore è riapparso alla luce l'affresco che rappresenta il mito, secondo l'iconografia classica. Nell'atrio di Narciso trovate anche anfore, contenitori di vetro e un imbuto di bronzo

Pompei, emerge altra bellezza con la stanza di Leda e l'affresco di Narciso

Dagli scavi di Pompei continua a emergere bellezza. Perché, dopo il ritrovamento del quadretto di Leda e il cigno, nel corso delle operazioni di consolidamento lungo via Vesuvio, in queste ore, infatti, dallo scavo Regio V, è riapparsa un'alcova raffinata.

E, alle spalle dell'ambiente, è tornata in luce anche parte dell'atrio della dimora, con pareti dai colori accesi e l'affresco di Narciso, che lo vede specchiarsi nell'acqua rapito dalla sua immagine, secondo l'iconografia classica.

I decori e altri ritrovamenti

I decori di "quarto stile", con ornamenti floreali, intervallati da grifoni con cornucopie, amori volanti, nature morte e scene di lotte tra animali, contraddistinguono l'intera stanza di Leda. Ed è sul soffitto, crollato dal peso dell'eruzione, che si estendevano queste illustrazioni, i cui frammenti sono stati recuperati dai restauratori per ricomporne la trama. Nell'atrio di Narciso, poi, sembrerebbe ancora visibile la traccia delle scale che conducevano al piano superiore ma, soprattutto, il ritrovamento nello spazio del sottoscala, utilizzato come deposito di una dozzina di contenitori in vetro, otto anfore e un imbuto in bronzo.

Il progetto archeologico

"La bellezza di queste stanze, evidente già dalle prime scoperte, ci ha indotto a modificare il progetto e a proseguire lo scavo, per portare alla luce l'ambiente di Leda e l'atrio retrostante", ha spiegato Alfonsina Russo, la direttrice del Parco archeologico di Pompei. Che ha aggiunto: "Ciò ci consentirà, in futuro, di aprire alla fruizione del pubblico almeno una parte di questa domus". Secondo quanto spiegato da Russo, lo scavo è stato possibile nell'ambito del più ampio intervento di messa in sicurezza e riprofilamento dei fronti delle richerche, previste dal Grande Progetto Pompei, "che sta interessando gli oltre tre chilometri di perimetro che costeggia l'area non scavata di Pompei". "Nel rimodulare la pendenza dei fronti che incombevano minacciosamente sulle strutture già in luce", conferma la direttrice, "sono venute fuori questi eccezionali ritrovamenti. In questa delicata fase, il collega Massimo Osanna sta proseguendo la direzione scientifica dello scavo per fornire il suo prezioso e competente supporto e garantire una linea di continuità scientifica alle attività di scavo".

Narciso e la gioia di vivere

Osanna ha sottolineato, infatti, come "proseguano le straordinarie scoperte di questo cantiere", sottolineando la bellezza della scena di un mito, quello di narciso, "ben noto e più volte ripetuto a Pompei": "Tutto l'ambiente è pervaso dal tema della gioia di vivere, della bellezza e vanità, sottolineato anche dalle figure di menadi e satiri che, in una sorta di corteggio dionisiaco, accompagnavano i

visitatori all'interno della parte pubblica della casa. Una decorazione volutamente lussuosa e, probabilmente, pertinente agli ultimi anni della colonia, come testimonia lo straordinario stato di conservazione dei colori".

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