Cutrufo: «Quasi triplicati i consensi per la Dc Ora si dovrà tener conto del nostro peso elettorale»

«Un ottimo risultato, non c’è che dire, in tutta Italia e in particolar modo nel Lazio». È soddisfatto il senatore Mauro Cutrufo per l’exploit della «Dc per le autonomie». E non potrebbe essere altrimenti. Se il suo partito si attesta intorno al 2 per cento a livello nazionale, nella nostra regione arriva al 3,3. Superando il 4 a Frosinone e Sabaudia.
Senatore si apre uno scenario nuovo per la Dc. Lo scorso anno i maligni dicevano che sareste stati una meteora e ora....
«E ora qualcuno dovrà ricredersi. Il nostro è un ottimo risultato. Il dato, rispetto alle politiche, è raddoppiato in tutta Italia, triplicato nel Lazio. Eravamo allo 0,8 per cento e allo 0,9 per cento, rispettivamente. È un’operazione riuscita, abbiamo tenuto sul territorio. Voti da classe dirigente. Gli elettori hanno guardato le persone che abbiamo presentato, sono pochissime le schede senza preferenza».
Proprio come da vecchia scuola Dc.
«Già. Il dna è visibile. E stiamo riuscendo ad attrarre tanti ex colleghi di partito. Un consigliere capitolino è pronto a venire da noi. Ma finché non è tutto deciso il nome lo tengo per me».
Quale risultato la rende più felice?
«Non saprei. Siamo andati bene ovunque. Il 2,6 per cento a Civitavecchia, oltre il 2 a Latina, quasi il 4 a Rieti, poco meno del 3 a Gaeta. E poi c’è Frosinone...».
Dove avete corso da soli raccogliendo il 4 per cento come lista e quasi il 9 sul candidato sindaco Riccardo Mastrangeli. La Cdl invece si lecca le ferite. Adriano Piacentini si è fermato al 36 per cento.
«Segno che avevamo ragione noi. L’Udc si è incaponita su Piacentini eppure i sondaggi preelettorali di Forza Italia indicavano in Mastrangeli l’uomo giusto. Sarebbe stata una battaglia difficile in ogni caso, ma sono convinto che con tutta la Cdl dietro Mastrangeli avrebbe vinto».
Che farà adesso la Dc? C’è chi teme un tavolo di confronto ancora più duro all’interno della Cdl per le prossime tornate elettorali.
«Non abbiamo mai usato un tono minaccioso però se la Cdl vuole continuare a vincere deve trovare un equilibrio tra i partiti.

Dobbiamo poter rappresentare il nostro elettorato. Forse sarebbe il caso di tornare a usare, nel prossimo tavolo nazionale per decidere i candidati alle province, lo strumento più democratico che ci sia, il vecchio manuale Cencelli».

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