Dall’antipasto al dessert un Natale da «sei stelle»

Il menu del 25 con i consigli di quattro chef che valgono così secondo la guida Michelin

Andrea Cuomo

Natale è una festa religiosa ma anche gastronomica. Un giorno in cui tutti ai fornelli vogliono pensare in grande. Per questo abbiamo ritenuto giusto rivolgersi a chi a pensare in grande tra i fornelli è abituato tutti i giorni: i superchef. Ne abbiamo scelti quattro: il migliore in assoluto, l’esponente più eccelso della cucina romana, quello della cucina napoletana, che a Natale ha tradizioni di assoluto valore, e infine il migliore tra i giovani: nell’ordine Heinz Beck, Antonello Colonna, Alfonso Iaccarino e Fabio Baldassarre. I quattro sono ai vertici della ristorazione romana e nazionale e hanno assommato sei delle tredici stelle attribuite dall’edizione 2006 della guida Michelin ai locali del Lazio. Sì, vabbè: è l’antivigilia. Molti avranno già il menu pronto, stabilito da giorni se non da anni.

Ma in fondo sono proprio queste le ore dello «spesone». Si fa sempre in tempo a cambiare idea e a portare a tavola anche solo un piatto «grandi firme». In fondo Natale viene una volta all’anno. Ehi, lì in fondo! Chi ha detto: per fortuna?.
Interviste di Chiara Cirillo

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