Dallo scavo per la Tav affiorano tombe romane

Subito rubati alcuni reperti. I tecnici: «Non c’è nulla di prezioso»

Non appena le hanno portate alla luce sono state subito profanate dai tombaroli, che speravano di ritrovarsi chissà quali tesori. È successo a Bernate, vicino Magenta, dove nei giorni scorsi, duranti i lavori della Tav, sono state rinvenute alcune tombe romane che probabilmente fanno parte di una necropoli. La tipologia è di quelle cosiddette «alla cappuccina», ovvero tombe con coperture di laterizi disposti a doppio spiovente. All’interno delle tombe gli operai che stanno lavorando per l’Alta velocità, hanno anche rinvenuto vasi ed utensili. La notizia si è subito sparsa nel circondario e qualcuno ha pensato che i ritrovamenti archeologici potessero anche celare piccoli tesori. Così, durante la notte alcuni sconosciuti si sono dati da fare con una tomba segnalata, ma non ancora analizzata al suo interno. È stata manomessa, ma i ladri si sono dovuti accontentare soltanto di alcuni vasi, di scarso valore commerciale. Il raid ha messo in allarme la Sovrintendenza Archeologica che ha segnalato l’accaduto alle forze dell’ordine, tanto che adesso, durante le ore notturne, ed anche quando i lavori rimangono sospesi, tutta la zona viene sorvegliata da vigili urbani e carabinieri.


«Si tratta di tombe povere di epoca romana e non etrusca – hanno spiegato i tecnici -; tombe di gente comune che non ha messo oggetti preziosi nei vasi riposti all’interno, per il semplice motivo che non ne possedeva». Profanazioni inutili quindi, che rischiano soltanto di recare danni ai reperti di valore storico.

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