Daly come in un pub di Dublino: fuma, beve e digerisce sul green

da Tolcinasco (Milano)

Nel bene o nel male resta un personaggio e poco conta la 23ª posizione finale. John Daly è diventato un personaggio dopo la sua prima vittoria nel Pga Championship nel 1991, ha confermato la sua estrosità aggiudicandosi l'Open Championship - a discapito di Rocca nel 1995 - e continua a far scrivere della sua vita contraddistinta da alti e bassi. Quattro matrimoni falliti alle spalle accompagnati da denunce delle ex consorti, periodi di disagi economici e di altrettante improvvise ricchezze, di lui si parla sempre per gli atteggiamenti spesso controversi.
A Tolcinasco non si è presentato benissimo con poco o nulla da spartire con l'immagine del golfista puro, data da campioni come Bobby Jones o Ben Hogan. L'eleganza non è una sua dote e non è il miglior testimonial della sua linea di abbigliamento, anche per via dell'incedere un po’ stropicciato come i suoi pantaloni. Non ha poi lesinato comportamenti da «star» come il praticare solo con palline nuove Callaway (le stesse che gioca in campo e che abbandona dopo un solo colpo) mentre tutti gli altri «umani» usano quelle fornite da Titleist.

Avete mai visto, poi, praticare il putt prima di partire con una mano sola, sigaretta in bocca e Coca Cola doppia bevuta (e digerita) come accade solo il venerdì sera nei più infimi pub dei sobborghi di Dublino? Raramente si è concesso al pubblico: una o due foto, mai di più. Poi si scopre con stupore che scrive canzoni dolcissime e fa molta, molta beneficenza. Una stella, a volte, ha anche una doppia personalità e lui «star» lo è fino in fondo.

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