Danni per un miliardo di euro Governo pronto all’emergenza

VicenzaAveva appena concluso i lavori e stava per aprire il suo nuovo ristorante in centro a Vicenza. Indebitato fino al collo, contava di poter rientrare dell’investimento grazie al locale caratteristico per il quale non aveva badato a spese, e a un menù ricercato. L’acqua e il fango vomitati dal Bacchiglione hanno spazzato via intonaco, mobili, cucina e sogni di questo imprenditore a pezzi. È uno dei tanti esempi di quel che resta dell’alluvione nel Veneto. Già, ora si contano i danni. E la prima, preoccupante stima, peraltro destinata a salire ancora, l’ha fatta il governatore Luca Zaia: «Questa regione è in ginocchio, i danni sono arrivati a quota un miliardo di euro».
Sì, è il tempo della contabilità di un disastro che vede Vicenza quale centro più colpito, ma con le province di Padova e Verona che non se la passano molto meglio. Bacchiglione, Alpone, Timonchio, Tramigna sono fiumi e torrenti che fino all’altro giorno erano noti solo a chi ci abita vicino. L’esondazione più o meno contemporanea li ha catapultati all’attenzione generale, con tre morti e un bilancio economico da paura: un miliardo di danni, tremila sfollati, 500 mila persone colpite dall’alluvione, 30 argini sbriciolati, 131 comuni interessati. Chi paga il conto?
I leghisti veneti sono in pressing sul governo, di cui peraltro fanno parte, perché venga dichiarato già nel Consiglio dei ministri di oggi lo stato di emergenza. Anche Giancarlo Galan, ministro del Pdl ed ex governatore, è rimasto «dolorosamente impressionato» dal volo in elicottero fatto ieri sulla sua regione e spingerà perché arrivino i primi finanziamenti (si parla di 10 milioni, per cominciare) per rimettere in moto la locomotiva del Nord Est inceppata dal fango e dai detriti. E pare che Galan e Massimo Calearo cerchino di convincere Silvio Berlusconi a venire a Vicenza per rendersi conto di persona di quel che è realmente successo.
Intanto la Provincia di Vicenza ha approvato lo stanziamento di 2 milioni e mezzo per i primi interventi di sistemazione di strade e aree dissestate. Il vicepresidente della commissione europea, Antonio Tajani, ha assicurato che farà tutto il possibile per ottenere risorse dal Fondo europeo di solidarietà per le catastrofi naturali.
Che sia una catastrofe, del resto, ci sono pochi dubbi. L’autostrada Serenissima è stata riaperta solo ieri pomeriggio e in alcune zone del Vicentino non è stato ancora possibile far defluire l’acqua e il fango. E si è registrato anche qualche caso di sciacallaggio.

Pensando forse al ristoratore vicentino indebitato e colpito dall’alluvione, Zaia ha chiesto alle banche la moratoria sui prestiti. La Cassa di risparmio del Veneto ha risposto a stretto giro di posta disponendo la sospensione delle rate dei mutui su semplice richiesta delle famiglie residenti nelle aree colpite dall’alluvione.

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