Il depuratore tecnologico che ammorba l’aria

(...) possono stare tranquilli, respireranno aria di arziglio del mare». In effetti i cattivi odori sono spariti. Sostituiti da miasmi veri e propri, nauseabondi, irritanti. Gli abitanti delle case in prossimità continuano a sollecitare interventi, a incalzare il Comune, a tapparsi il naso, ma non sanno più a che santo votarsi per far smettere lo scempio. E pure la gente che passa da quelle parti si domanda: «Ma come si fa a resistere? Possibile che nessuno possa farci niente?». Sono le stesse domande che i consiglieri comunali Alessio Piana, Lega Nord, e Gianni Bernabò Brea, La Destra, rivolgono ora al sindaco perché prenda provvedimenti urgenti. In particolare Bernabò Brea, dopo aver ricordato i trascorsi ingloriosi del depuratore supertecnologico - si fa per dire -, sottolinea i tanti problemi creati dal suo malfunzionamento: «Oltre tutto - lamenta Bernabò Brea - lì vicino c’è una casa di riposo per anziani che viene regolarmente invasa da una puzza davvero insopportabile». Nessuno ha provveduto, nonostante un esposto alla magistratura presentato dai residenti perché Mediterranea delle Acque, la società che gestisce l’impianto, intervenga in qualche modo (il modo giusto).

«Nel frattempo - spiega ancora Bernabò Brea - si paventano rischi alla salute, tenuto conto che molti cittadini accusano allergie, mal di testa, nausee». La parola passa al governo della città. Con l’auspicio che, per coprire le puzze, non adoperi gli spray «anti-traspirodor».

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