Il derby dei social network: il popolo di Twitter e il razzismo anti Facebook

Un utente lancia lo slogan: "Tornate sul vostro sito", e scoppia la discussione. I rivali: "Siete degli snob"

Il derby dei social network: il popolo di Twitter  e il razzismo anti Facebook

Si potrebbe definire un decreto di espulsione, un avviso di sfratto o una minaccia. Una cosa però è certa: gli amanti di Twitter non ne possono più di quegli utenti che si iscrivono senza conoscerne le regole. E lo hanno fatto presente con l'hashtag (una sorta di parola chiave che rappresenta un argomento su cui chiunque può dire la sua in 140 caratteri) #TornateSuFaceBook, balzato al primo posto della classifica dei «trend topic» italiani. Insomma, è stato il tema principale, quello più discusso su Twitter. Una richiesta perentoria quella degli utenti più esperti del sito di microblogging che accusano gli «ignoranti» di non capire nulla del mezzo e di utilizzarlo allo stesso modo di Facebook. Che è un po’ come guidare una macchina così come si guida una moto.

Ma la differenza tra i due social network c'è. Se Facebook è un giardino recintato, Twitter è più una città aperta. Sul social network di Zuckerberg i contatti hanno una relazione paritaria, foto e video sono il cuore pulsante di ogni profilo, mentre sulla creatura di Jack Dorsey decidi tu chi seguire, il rapporto è asimmetrico, non c'è «amicizia» e foto e video non sono il fiore all'occhiello del mezzo. Il pezzo forte del cinguettìo è l'essenzialità, la possibilità di costruire un filo, una discussione su cui tutti possano dire la loro. Insomma, gli utenti di Twitter sono diversi da quelli di Facebook. E forse si sentono anche un po’ superiori.
Gli svariati messaggi che sono stati scritti lo dimostrano. Alcuni sono inviti pacati, altri sono vere e proprie minacce, ma tutti hanno come filo conduttore quel perentorio #TornateSuFaceBook. Pietroraffa prende in giro quegli utenti che non hanno capito che «si risponde ai tweet cliccando su Risposta, e non lanciando un nuovo tweet a caso».

PamelaFerrara scrive: «Se avete bisogno di affetto, se non potete fare a meno del "buongiorno" e della "buonanotte" tornate su Facebook». Alcuni se la prendono con chi «pubblica 3000 foto che in mutande ubriachi», altri attaccano coloro che si iscrivono solo per «vedere cosa fanno i Vip». Poi c'è chi spera che l'iniziativa possa fare «pulizia di quelli che non capiscono come funziona Twitter». Reg prende in giro chi è convinto che anche su Twitter ci sia la chat, mentre LeeAnn77 vuol espellere chi pensa che twitter sia «uno strumento di rimorchio 2.0». Marco Patriarca invece vorrebbe sfrattare coloro che «non capiscono quanto siano essenziali 140 caratteri».

Tuttavia, l'iniziativa non è piaciuta a tutti: alcuni l'hanno considerata «anti-democratica» e hanno parlato di «snobismo della peggior specie» e «squadrismo». E c'è chi ha già creato un hashtag concorrente: #tornatesutwitter...

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