Dialogo pirandelliano per Suriano e il mito di Era rivisitato da Villari

Mentre le maggiori sale teatrali si apprestano alla consueta chiusura estiva, nelle più piccole l’attività prosegue strenuamente. In molti spazi fremono iniziative accomunate dall’idea di dare spazio alla drammaturgia contemporanea (italiana e non), alla voce di artisti giovani, a produzioni nuove che, laddove meritorie, aspirano a una qualche forma di «sopravvivenza» futura. Certamente, portare pubblico a teatro in mesi come giugno e luglio non è impresa facile, ma va detto che, in questo brulicare di titoli, nomi e proposte, le belle sorprese non mancano. Tenete d’occhio, ad esempio, la vetrina «Un sentiero per il futuro» in cartellone all’Argot fino a metà luglio. Nelle sere scorse questo interessante contenitore di novità ha regalato agli spettatori uno spettacolo denso di poesia quale Territori dell’autrice canadese Niki Landau (per la prima volta rappresentata in Italia), un testo capace di cambiare il punto di vista sulla questione del conflitto arabo-israeliano felicemente diretto da Francesco Suriano. In scena Ketty Di Porto e Badar Farok (al suo debutto come attore) hanno ricostruito, in uno spiazzante impianto metateatrale sospeso tra allusione politica ed echi pirandelliani, la vicenda di una giovane donna israeliana e di un ragazzo palestinese che - complice una casa appartenuta prima agli antenati di lui e, dopo la proclamazione dello Stato d’Israele, alla nonna di lei - scoprono di avere molte cose in comune. Scoprono, soprattutto, di custodire entrambi un vuoto dentro, un senso di perdita e di morte, una ferita dovuta a quella atroce guerra. La regia limpida, sobria, intelligentemente aggraziata di Suriano si apre e termina con due immagini memorabili: un canto nel buio evocativo e rituale e un lenzuolo avvolgente dove ritrovarsi uniti, al di là di ogni presunto confine nemico.

Sguardo obliquo sul mito femminile è poi quello che fino a domani la brava Cinzia Villari offre in Era rosso (di cui è autrice e interprete), rivisitazione della figura di Era dove la scrittura/recitazione osa uno stile personale. Da martedì 16 sarà invece la volta di un lavoro sulla famiglia e sulle relazioni tra sorelle scritto e diretto da Greta Agresti.
Info: 06.5898111

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