Capita a tutti nella vita di avere uno o più episodi di diarrea. Con questo termine si indica l'emissione di feci acquose o semiformate più volte nella giornata. Nella maggior parte dei casi il disturbo non è preoccupante poiché le cause sottostanti si diagnosticano con facilità e altrettanto semplicemente si risolvono.
Si pensi, ad esempio, alla classica "influenza intestinale" o a un periodo di intenso stress che manda in tilt il benessere dell'intestino. Altre volte, invece, il sintomo non deve essere trascurato in quanto potrebbe essere espressione di patologie più serie come le infiammazioni intestinali. A seconda della sua durata, la diarrea si distingue in:
- Acuta: se dura meno di due settimane;
- Cronica: se dura per più di quattro settimane.
Le cause della diarrea
Le cause della diarrea sono numerose e variano in base alla tipologia del disturbo, dunque se acuto oppure cronico. Un episodio diarroico che insorge in maniera improvvisa è solitamente espressione di una gastroenterite. L'infezione può essere sostenuta da virus (rotavirus, norovirus), batteri (escherichia coli, clostridium difficile, campylobacter, salmonella, shigella) e parassiti (giardia).
Ci sono poi alcuni farmaci che possono incidere sul benessere dell'intestino: in particolar modo gli antibiotici, gli antinfiammatori non steroidei, gli antiacidi, i chemioterapici, le statine e i lassativi. Anche l'ansia non deve essere trascurata. L'intestino, infatti, è considerato un secondo cervello e, come tale, assorbe le tensioni e le esprime attraverso una variegata sintomatologia. Altri fattori di rischio sono le intolleranze alimentari, il consumo eccessivo di alcol, l'appendicite e la radioterapia.
La diarrea cronica, invece, è spesso espressione di infiammazioni intestinali come il morbo di Chron e la colite ulcerosa. Lo stato flogistico può altresì essere espressione della celiachia, un'intolleranza permanente al glutine che in Italia interessa 400-600mila soggetti. Un capitolo a parte merita la sindrome del colon irritabile, un disturbo funzionale che si manifesta altresì con meteorismo, flatulenza e gonfiore. Altre possibili cause includono la pancreatite, la malattia diverticolare e il tumore del colon.
I sintomi e le conseguenze della diarrea
Abbiamo visto che la diarrea si presenta come un'emissione di feci liquide, acquose o poco formate. A seconda della causa determinante possono essere presenti altri sintomi come: crampi alla pancia e allo stomaco, nausea, vomito, perdita di appetito, mal di testa e febbre. La conseguenza più temibile è la disidratazione che si manifesta con:
- Bocca impastata;
- Sete;
- Pelle secca;
- Stanchezza;
- Occhi infossati;
- Tachicardia;
- Crampi muscolari;
- Vertigini;
- Sensazione di stordimento.
La diarrea non è di per sé un disturbo grave e solitamente regredisce in due-quattro giorni. Tuttavia alcune manifestazioni devono essere prontamente segnalate al proprio medico. Tra queste: sangue nelle feci, perdita di peso, episodi diarroici notturni, vomito persistente, feci scure.
La terapia e l'alimentazione per la diarrea
In genere la diarrea termina senza nessuna cura nell'arco di qualche giorno. Gli antidiarroici la rendono meno fastidiosa ma devono essere prescritti dal medico. In caso di mal di pancia intenso è consigliata l'assunzione di antispastici che rilassano la muscolatura liscia del colon. Il paracetamolo è utile per abbassare la temperatura corporea qualora sia presente la febbre.
Qualsiasi sia la causa del disturbo si deve sempre prevenire la disidratazione mediante un'alimentazione adeguata. Nelle prime 12-24 ore è sufficiente una dieta liquida a base di semplice acqua o di tè deteinato.
No a caffè e a bevande zuccherate. Trascorso un giorno si possono consumare cibi facilmente digeribili e poveri di fibre. Via libera, dunque, a:- Pasta;
- Riso;
- Pane tostato;
- Cracker;
- Biscotti;
- Bresaola;
- Pesce magro;
- Carote;
- Mele;
- Banane;
- Yogurt senza lattosio e privo di zuccheri.
Sono invece assolutamente sconsigliati alcuni alimenti come:
- Pane integrale;
- Ortaggi e verdure crude;
- Formaggi fermentati,
- Insaccati;
- Cibi fritti e piccanti;
- Latte;
- Alcol;
- Dolci elaborati.
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