Difesa Ma se lo dice anche Totti: i falli fanno parte del gioco

Difesa Ma se lo dice anche Totti: i falli fanno parte del gioco

Ogni tanto Totti non racconta barzellette. E per una volta ci ha preso. Filosofia spicciola: i falli fanno parte del gioco. E ieri mattina, tra uno spot televisivo e l’altro, lo avrà spiegato anche a Ranieri. Questo per dire che quelli dell’Inter e il piangina Mourinho non hanno tutti i torti. Va detto anche alla memoria di Ibrahimovic, che si prendeva colpe non propriamente sue: se uno è grande, grosso e nemmeno fesso (a Milano si direbbe “ciula”) non si lascia strapazzare, non cade facilmente e se il fisico è da rugbista, o quasi, è più facile che cadano gli altri andando a sbattergli contro. Ma tanto non autorizza a subire stravaganze arbitrali, dietro richiesta degli avversari.
Un vecchio detto, mai stinto nella banalità, dice che il calcio non è gioco per signorine e che il calcio femminile resta comunque un’altra cosa. L’Inter ha nel Dna il fatto di essere un po’ nervosa e irascibile, gli interventi scomposti di Materazzi hanno fatto storia e scuola, non sempre hanno provocato danni quanto altri di anime candide pronte a mandare qualcuno all’ospedale. L’Inter è una squadra di gladiatori, nel fisico più che nell’animo. Dunque non si spaventano: danno e prendono colpi. Vieira è il caso tipico. Muntari un caso da studiare: lui sì, realmente falloso anche per colpe non proprie, ma solo della sua limitata capacità calcistica. Basta dare un occhio agli ammoniti di Champions e in campionato per intuire la naturale fisicità dei suoi giocatori: Balotelli, Chivu, Samuel, Maicon, Stankovic, Lucio oltre a Zanetti. Tutti sberle di giocatori che ti fanno cadere, anche e soltanto, con il movimento d’aria. Del resto si sono sprecati odi, amori e disamori sulle carognette del pallone: Stielike e Furino, Benetti e Tagnin, Ferri e Pasquale Bruno, Gentile e Brio, Passarella e Dunga non sono passati invano. E tanto per restare sul tema: De Rossi non si risparmia. Poi c’è la volta che prendi e quell’altra che stendi. Insomma dire che l’Inter picchia è solo farle un complimento. Sarebbe molto peggio non lo facesse. Senza andar tanto lontano: non più di sei-sette anni fa veniva accusata di eccessivo tenerume calcistico a fronte del solito isterismo.
Ma poi picchia davvero? Nella norma di tutte le altre squadre. Dare un’occhiata alle tabelle degli ammoniti fra Europa e Italia.

La Juve dei tempi d’oro picchiava molto di più e veniva ammonita molto meno. Sebben per cause oramai note. Che poi esiste una regola per tutti sovrana: picchia di più, chi si fa veder di meno. Ecco, forse l’Inter non sa nascondersi. Questa la vera accusa.

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