La discarica al posto dei giardini

A pensar male si fa peccato ma spesso si indovina: è una delle battute più famose di Giulio Andreotti. In effetti come spiegarci la paralisi di certi eterni cantieri se non «pensando male»? Il caso più scandaloso: i box di via Benedetto Marcello. La parte «privata» dell'opera, l'autosilo sotterraneo, completata nei tempi previsti, funziona bene da quasi due anni ed è un gran bel lavoro. La parte «pubblica», di competenza comunale, cioè il ripristino urbanistico della superficie sovrastante con giardino e parco giochi per i bambini, è ferma da due anni. L'area è ridotta a una quasi-discarica infestata di ambrosia, a indecente deposito materiali per altri cantieri più fortunati. La «pratica» relativa vaga nei corridoi di Palazzo Marino, da un tavolo all'altro, da un Consiglio a una Giunta senza che si combini nulla di concreto.

Perché? E qui, seguendo il consiglio del divino Giulio, ci permettiamo di pensar male: questa situazione è l'effetto combinato di inefficienza burocratica e pressioni di una delle più potenti lobby milanesi, quella degli ambulanti, i quali vogliono riprendersi tutta quell'area che considerano «cosa loro» e non del quartiere, della città, dei milanesi. D'altra parte se una lobby, (...)

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