Discarica a Riano, il sindaco: «Mai»

(...) del presidente della Provincia di Latina Armando Cusani: «Evidentemente l’interesse regionale di coloro che hanno avuto la responsabilità commissariale era quello di tenere il Lazio in regime di monopolio», dice riferendosi al periodo in cui il Lazio è stato commissariato nel settore rifiuti. «Che interesse ha la Regione ad impedire ad un territorio di fare il proprio lavoro? Sono convinto - aggiunge Cusani - che se ci lasciassero fare con la pianificazione e con il rispetto delle normative potremo recuperare il tempo perduto e, attraverso una gara europea, dotarci degli impianti che servono».
Al procuratore di Velletri Silverio Piro il compito di illustrare alla commissione le problematiche dello smaltimento illecito dei rifiuti, «legato soprattutto alla gestione del ciclo da parte dei Comuni della zona che si affidano a società il più delle volte un po’ spregiudicate e che non sempre seguono con attenzione gli attuali regolamenti». Lunga la sfilza di procedimenti penali legati a questo settore e che riguardano aziende che hanno privilegiato gli affari rispetto alla salvaguardia dell’ambiente, per esempio contraffacendo il codici Cer per trasportare spazzatura che non poteva essere trasportata. Il magistrato ha parlato anche di un «problema rilevante dell’amianto a Pomezia» e di un procedimento che riguarda una bonifica ambientale da parte del Comume, sempre a Pomezia, che ha visto diversi indagati e amministratori arrestati anche con l’accusa di corruzione.
Ascoltato anche il presidente della Co.la.ri Manlio Cerroni, la società che ha il monopolio della gestione dei rifiuti nel Lazio, e che per questo si è trovato a rispondere alla seguente domanda di uno dei componenti della commissione: «Perché c’è sempre lei nell’impiantistica laziale?». «Perchè - la replica - quando negli anni ’50-’60 facevamo questo mestiere, quelli che “fecevano monnezza” neanche la moglie trovavano». Cerroni ha parlato della «sfilza di comuni che non pagano» e del gassificatore di Albano: «Sarà un impianto top a livello mondiale. Non faremo un inceneritore ma una centrale elettrica che, al posto di essere alimentata a metano o a olio combustibile, è alimentata a combustibile da rifiuti». Per quanto riguarda la mega discarica di Malagrotta «non ci sarà più bisogno di lei nel giorno in cui andranno in funzione altri impianti». «Ci sono soluzioni alternative - spiega Cerroni - a Monti dell’Ortaccio, nelle ex cave di Riano e di Roma sulla Salaria. È stato presentato un progetto per trasformare le ex cave di Riano in discariche».

Un progetto che però non piace affatto al sindaco della cittadina, Nicola Regano: «È una follia. Sia il Comune che la Regione, nel novembre scorso, hanno rigettato un progetto presentato dalla Co.la.ri.. Il consorzio ha presentato ricorso al Tar e il nostro comune si è costituito in giudizio per resistere».

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