Gentile direttore, da quando sono stata eletta alla Camera dei deputati, mi sto occupando con passione e dedizione al caso di Denise Pipitone, la bambina scomparsa a Mazara del Vallo quattro anni fa. Le scrivo in merito allarticolo pubblicato sul vostro giornale dalla signora in data 15 ottobre 2008. Ho sempre stimato la signora in questione e ho letto con molto dispiacere le parole gratuite piene di cattiveria che ha rivolto a Piera Maggio. Il motivo non riesco davvero a capirlo, Piera è una madre che soffre terribilmente per la scomparsa della figlia, ma è anche una madre forte, che lotta ogni giorno per far sì che la figlia non venga dimenticata come purtroppo è accaduto in molti altri casi.
Fare commenti stupidi sullitaliano della signora Maggio lo trovo di pessimo gusto, per non parlare di tutti i commenti sgradevoli e allusivi contenuti nellarticolo, compresi gli squallidi pettegolezzi di paese. La cosa peggiore è che lautrice sia una donna, che in quanto donna dovrebbe essere la prima a capire che una madre farebbe qualsiasi cosa pur di riabbracciare la figlia. Capisco però che la Maglie, non avendo figli, non possa neanche lontanamente immaginare cosa voglia dire e quanto possa essere profondo il legame tra una mamma e una figlia. È per questo che non le si può chiedere solidarietà. Cordiali saluti
Gentile signora, il rapimento di Denise Pipitone è stato circondato fin dallinizio da uno straordinario interesse e da una preoccupante ambiguità. Sua madre, Piera Maggio, è stata sempre molto capace di essere presente sui giornali e le televisioni nazionali e locali lanciando dei messaggi tanto continui e trasversali quanto scarsamente comprensibili.
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