Drogati e alcolisti come vicini di casa

Drogati e alcolisti come vicini di casa

«Meno male che ci sono i travestiti, almeno loro ci difendono». Sta in quel «almeno loro» tutta la disperazione di Roberta (il nome è di fantasia). Neanche trent'anni e con un bambino che sta per nascere, Roberta racconta la sua delusione per un sogno infranto, una promessa non mantenuta. Un tradimento che passa sotto il nome di riqualificazione. Riqualificazione di una delle zone più degradate del centro storico.
Siamo sopra la storica via del Campo. È qui che il Comune sta realizzando il nuovo «Drop-in centre» per tossicodipendenti e alcolisti. Un punto di ritrovo situato in vico San Filippo, all'angolo con vico della Croce Bianca. Un antico carruggio senza sbocco, «da sempre meta di topi, sbandati e tossici», spiega una vicina di Roberta che vive lì da tre decenni. Tanto che qualche anno fa il Comune ha autorizzato la chiusura della viuzza che porta al civico 12 (nel quale vivono 8 famiglie) con un cancello di ferro. Dentro quel cancello, di fianco al portone nel quale Roberta 5 anni fa ha acquistato casa dietro alle promesse di riqualificazione della zona, tra poche settimane sorgeranno sia il drop-in, sia un ambulatorio sociale specializzato nelle malattie infettive e sessuali. Un ingresso in comune con gli abitanti del palazzo condannato a una convivenza obbligata con tossicomani e alcolisti visto che, spiega Miriam Cancellara della associazione Afet Aquilone che gestirà il centro, «nel drop-in non si farà disintossicazione ma si offrirà accoglienza con docce, cucina, lavatrici e la possibilità di fare riflessioni nelle sale destinate al counseling». Una struttura, simile a quella già operativa in vico Nuovo, aperta tutti i pomeriggi e nella quale lavoreranno, affianco agli ausiliari, due educatori e uno psicologo.
Un progetto previsto da Urban Lab e finanziato con soldi della Comunità Europea proprio per il recupero della zona, si sono sentiti dire la scorsa estate i rappresentanti del caseggiato direttamente dal sindaco Marta Vincenzi. Ma per accedervi «bisognerà rispettare regole severe come non introdurre sostanze illegali, droghe, alcool e armi» ha rassicurato (si fa per dire) nei giorni scorsi la responsabile della Afet rivolta alle famiglie residenti.

Che tra i propri alleati possono contare sul consigliere leghista del Municipio Centro Est Giannalberto Conte (che il 2 luglio 2008 ha presentato una interpellanza contro la realizzazione del Drop-in) e sullo stesso presidente del Municipio Aldo Siri («o si troverà un modo per tutelare queste famiglie oppure scenderò al loro fianco con le iniziative che intenderanno prendere»).
Senza contare Titti e Greta, due viados che dai loro bassi controllano tutta la strada: «Sono sempre gentili e quando ci sono loro ci sentiamo veramente protetti», spiegano i residenti.

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