Ha cominciato ad abusare della figlia quando lei aveva 12 anni. La prima volta è accaduto quando la mamma era in ospedale per partorire la secondogenita. E da allora non si è più fermato per due anni, fino a quando il papà-orco è stato arrestato dagli uomini della squadra mobile di Viterbo. In manette è finito un carpentiere romeno di 40 anni da tempo residente a Viterbo. Nei suoi confronti il gip Gaetano Mautone ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare per violenza sessuale aggravata, maltrattamenti in famiglia e violenza privata. Anche la moglie, infatti, è stata sottoposta in più occasioni ad ogni tipo di sevizie e percosse.
La ragazzina ha sopportato per lungo tempo in silenzio. Il papà le aveva imposto il silenzio minacciando di uccidere la madre e la sorella più piccola. Ad un certo punto, però, la poveretta non ce l'ha fatta più a subire i soprusi del genitore e ha organizzato la fuga da Viterbo dopo aver convinto la madre a seguirla con la sorellina di due anni. Il piano è scattato a gennaio, quando hanno comprato i biglietti del treno e si sono rifugiate da alcuni parenti che vivono in Lombardia. È stata una zia ad accorgersi che qualcosa non andava in quella giovane in fuga dal padre e a farla ricoverare in ospedale per un controllo. Lì la giovane ha cominciato ad aprirsi, a raccontare prima alla stessa zia e poi ai medici del reparto di neuropsichiatria infantile delle violenze che era stata costretta a subire. I dottori hanno immediatamente informato la questura di Viterbo, che ha avviato le indagini. Due ispettori della sezione minori sono andati in Lombardia per ascoltare il racconto della vittima con l'aiuto degli psicologici. «Mi legava le mani - ha ripetuto la ragazza - e mi tappava la bocca con la mano per non farmi gridare. Mi diceva che quello che mi faceva era normale tra padre e figlia». Gli accertamenti clinici hanno confermato i suoi racconti.
Ieri notte i poliziotti si sono appostati intorno alla casa di una donna che da qualche tempo frequentava il romeno e lo hanno bloccato. Il carpentiere ha cercato di resistere ma è stato immobilizzato e portato in carcere. Mamma e figlia, invece, sono ancora ricoverate in un ospedale della Lombardia.
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