Valeria Arnaldi
Una petizione per dire di no alle ferie estive forzate. A lanciarla è la farmacia «Igea» nellomonima via, un vero punto di riferimento per gli abitanti di Monte Mario, che, infatti, in solo 4 settimane hanno aderito alliniziativa con oltre 10.000 firme. «Esistono già i servizi volontari diurni e notturni, la nostra battaglia è per i turni estivi - spiega la dottoressa Maria Catena Ingria, titolare della farmacia -. In questo punto vendita lavorano 60 dipendenti. Garantire lapertura anche destate, nella pausa assegnataci dal 22 luglio al 12 agosto, sarebbe un vantaggio per i cittadini che non vanno in vacanza, ma anche per noi lavoratori, che potremmo prendere le ferie a turno da giugno a settembre e non essere tutti costretti a partire nelle stesse settimane».
La risposta dei residenti è stata favorevole, ma anche quella di molti altri romani, che si recano nella farmacia da diverse parti della città, attratti dalla modalità «supermercato», che mette in bella mostra sugli scaffali centinaia di prodotti in una sorta di self service medico, e dalla modernità dei numerosi servizi offerti. Qui, infatti, si prenotano visite mediche e servizi navetta per disabili, si effettuano misurazioni di pressione ed elettrocardiogramma. Dal quartiere, la petizione si è estesa alle zone vicine, scatenando un vero tam tam cui, presto, dovrebbe aggiungersi anche una raccolta di firme virtuale, tramite sms ed e-mail. «Il sindaco Veltroni ci ha definito primo punto di soccorso della zona, - prosegue la dottoressa -, la Regione ha sempre elogiato il nostro modo di operare, ad opporsi è solo lOrdine dei Farmacisti di Roma, che ritiene le ferie obbligatorie per non fare concorrenza sleale alle altre farmacie. Stare aperti destate non è fare concorrenza. Chi può andare nella farmacia di zona, continuerà a farlo. Tra farmacista e cliente cè un rapporto di fiducia, che non si interrompe per una vacanza».
La petizione contro le ferie è solo lultima di una lunga serie di battaglie che la farmacia, negli ultimi 6 anni, ha combattuto a colpi di firme. Una sola quella vinta: restare aperti a pranzo, dalle 13 alle 16. Ancora aperta, invece, la protesta per i giorni festivi. «Non abbiamo lautorizzazione dellOrdine - dice la proprietaria - ma, malgrado ciò, da 2 anni, siamo aperti ogni sabato e domenica, e non solo nel weekend di turno. Siamo fuori legge, e, per questo, riceviamo una multa di 2.000 euro a settimana: abbiamo accumulato sanzioni per un valore pari quasi a 200.000 euro. Continuiamo a presentare ricorsi, se questi non saranno accettati, sarò costretta a vendere la farmacia per pagare».
Non mancano però le rimostranze da parte dei colleghi. «Il culmine è stato raggiunto quando abbiamo applicato lo sconto del 20% previsto dal ministero della Salute sui prodotti da banco - conclude la dottoressa -. Gli altri farmacisti parlano di concorrenza sleale».
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