E il nuovo Parma diventa Real

L’ex presidente delle merengues Sanz ha acquistato il club per 28 milioni. Sacchi gran regista dell’operazione

E il nuovo Parma diventa Real

Paolo Emilio Pacciani

da Parma

La telenovela Parma ha un finale a sopresa e parla rigorosamente spagnolo. La società crociata esce finalmente dall'orbita della Parmalat e finisce nelle mani di una vecchia conoscenza del calcio europeo: Lorenzo Sanz Mancebo. È l'ex presidente del Real Madrid, che nel quinquennio 1995-2000 ha riportato le merengues alla vittoria nella Liga e nella coppa dei Campioni (due volte) grazie anche all'ingaggio di Capello, l'uomo al quale il commissario straordinario Enrico Bondi ha deciso di vendere il Parma F.C. Lo ha ufficializzato lo stesso Bondi con un comunicato di sette righe, specificando di «aver accettato una proposta irrevocabile di acquisto per il 100% delle azioni pervenuta dalla società spagnola Inversiones Renfisa».
Sanz, che ha già versato un acconto di un milione di euro, potrà assumere ufficialmente la carica di presidente solo al momento del pagamento del saldo (altri 27,5 milioni), che dovrà avvenire entro il 20 settembre. A meno di clamorose sorprese, quindi, il futuro del Parma inizia qui. Un futuro che lo stesso Sanz, con una lettera aperta ai tifosi crociati, disegna in termini entusiasmanti: «Il mio acquisto è volto a riportare il Parma nelle competizioni europee - scrive firmandosi "il vostro futuro presidente" - dove ha ben figurato per 14 anni. Un passato glorioso che necessita di un notevole impegno, non solo finanziario, e di un progetto concreto per il futuro». Un progetto al quale non è affatto estraneo Arrigo Sacchi, ambasciatore del calcio italiano in Spagna e dirigente del Parma fino allo scorso dicembre prima di approdare al Real Madrid. Sacchi avrebbe infatti consigliato e guidato Sanz nell'operazione che ha avuto una lunga gestazione.
Cosa succederà adesso? Non appena Sanz avrà completato il pagamento, e si sarà insediato come presidente, provvederà a nominare un nuovo amministratore delegato. Il nome che circola con insistenza è quello di Luca Baraldi, dimessosi a fine giugno a pochi giorni dalla scadenza del suo mandato, quando sembrava che il Parma dovesse finire al napoletano Gaetano Valenza (che non ha mai versato i 35 milioni promessi).
È prevedibile a quel punto un cambiamento sostanziale della dirigenza, mentre a livello tecnico non ci dovrebbero essere stravolgimenti. Non subito, per lo meno. Beretta, che ha impostato la preparazione, dovrebbe poter continuare il suo lavoro e potrebbe essere aiutato dall'innesto di nuovi rinforzi, che si andrebbero ad aggiungere a Corradi (esordirà in coppa Italia col Padova), Morfeo e Delvecchio (in attesa di definirne l'ingaggio).
A Beretta servono urgentemente rinforzi, soprattutto in attacco ed in difesa, mentre il centrocampo sembra essere già ben attrezzato grazie a giocatori come Simplicio, Bresciano e Bolano e giovani emergenti come Savi, Dessena e Cigarini.

Se negli anni ’80 fu la Parmalat a dare una mano al Real Madrid, del quale fu lo sponsor principale, oggi è da Madrid che arriva a Parma la speranza di tornare nel grande calcio europeo. Sognare non costa niente, ed i tifosi non chiedono di meglio.

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