Ecco le imprese che finanziano la cultura a Milano

Banche, fondazioni, multinazionali, aziende che operano nell’edilizia, nel commercio, nella tecnologia, nel design. Il carburante che fa volare la cultura milanese, in tempi di tagli ai fondi pubblici, si chiama sponsor. Soggetti privati che contribuiscono con un sostegno economico, e in alcuni casi anche organizzativo, alla realizzazione di grandi eventi (mostre, concerti, festival) e alla tutela del patrimonio artistico cittadino (restauri e creazione di spazi museali). Pensiamo al monumento simbolo di Milano: il Duomo. Per i restauri della guglia maggiore, del museo e altri interventi di manutenzione hanno contribuito, con sponsorizzazioni e donazioni, una ventina di aziende private (tra cui Coldiretti, Montblanc, Peugeot) associazioni di categoria (da Assolombarda a Camera di Commercio a Confindustria Milano e Brianza), fondazioni e società partecipate (Cariplo, Rocca, Milano Serravalle) e privati cittadini, per un totale di circa un milione e centomila euro. Addirittura superiori risultano i finanziamenti per la realizzazione del Museo del Novecento, resa possibile grazie all’investimento di Finmeccanica (un milione di euro), Hyundai (200mila euro) e della banca americana Merrill Lynch (un milione). Ed è grazie a quest’ultima se per qualche mese, fino alla fine di febbraio, gli spazi sono aperti al pubblico gratuitamente, come avviene in molti musei internazionali.
La compartecipazione pubblico-privato è l’ingrediente fondamentale anche per Palazzo Reale (Fondazione Cariplo ha finanziato tutti i lavori di restauro investendo 60milioni di euro dal 2002 a oggi); per il Castello Sforzesco, dove solo per il recupero della Sala delle Asse sono stati raccolti 2 milioni di euro (main sponsor: A2A, leader italiana nel settore ambientale). Vale per il Pac (da una decina d'anni Tod's finanzia l'attività espositiva, quest'anno con 300mila euro; mentre il gruppo Coop Lombardia sponsorizza le attività didattiche per 24mila euro) e per il Museo del Risorgimento, dove proprio in questi giorni partiranno i lavori di ristrutturazione (costo previsto: 100mila euro) interamente finanziati dalla multinazionale AkzoNobel Coatings, leader nel settore dei rivestimenti edilizi e già sponsor, nel 1999 e nel 2004, dei restauri alla Scala. Quanto al tempio della lirica italiana, sono diversi i soggetti privati che contribuiscono alla vita del teatro: innanzitutto i soci fondatori (tra cui Camera di Commercio, Cariplo, Pirelli, Eni, Enel, Fininvest, Generali, Intesa San Paolo, Banca Popolare, Banca del Monte di Lombardia, Mapei, Sea-Aeroporti), i quali per statuto devono versare una quota base di 5,6 milioni di euro ogni tre anni; poi lo sponsor della stagione (che quest’anno è Intesa San Paolo) con un finanziamento pari a un milione di euro; infine i promotori di progetti speciali (Edison, Rolex, Bmw, JTI) che contribuiscono con una somma annuale che va dai 150mila euro in su; senza dimenticare gli sponsor tecnici che forniscono servizi e forniture, come Bosch, Atm, Minolta, Fastweb. Anche per il Festival della Luce i privati hanno messo la loro parte: un milione di euro lo scorso anno (main sponsor: Bmw e Samsung) e circa due milioni di euro quest’anno, sborsati da Audi e da altri gruppi privati (Swaroski, La Gazzetta dello Sport, Nespresso, Ubi Banca...).
Più complesso il discorso dei grandi eventi musicali e delle mostre pubbliche. Qui al concetto di «sponsorizzazione», che implica un bando istituzionale per la ricerca e la selezione dei soggetti promotori, si sostituisce quello di «partnership». Da una parte c’è la società (o l’associazione) produttrice, che presenta un progetto alla pubblica amministrazione e, nel caso questo venga approvato, lo gestisce e si accolla gran parte dei costi, eventualmente ricorrendo ad altri sponsor. Dall’altra c’è l’ente pubblico, partner dell’iniziativa, che dà il patrocinio, concede lo spazio e partecipa in minima parte alle spese. È questo il caso di «Milano Jazzin’ Festival», prodotto dall'associazione «Lario Lirica e oltre...» (main sponsor: Alfa Romeo Giulietta) e copromosso dal Comune che mette a disposizione l’Arena e dà un piccolo contributo; e della rassegna Mito, per la quale i partner (tra cui Camera di Commercio, Eni, Intesa San Paolo, Enel e Pirelli), hanno messo in totale 1milione e 400mila euro.

Un modello analogo è adottato per le esposizioni di Palazzo Reale, per le quali sono i produttori (il Sole 24ore per Dalì, Mondomostre per Goya, Skira per Schiele e Arcimboldo) a occuparsi della ricerca degli sponsor. E tra questi, non di rado, figura qualche storico marchio lombardo: la Feltrinelli, Zanotta, Edison, la Rinascente...

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