RomaChe sia un mago della comunicazione, oltre che un bravo amministratore, non cè ombra di dubbio. Luca Zaia ha scalato con una velocità impressionante le classifiche di popolarità tra i politici italiani, e il mezzo plebiscito ottenuto in Veneto è lì a dimostrarlo. Normale che dietro tanto successo ci sia (anche) un grande lavoro di promozione. E, comè ovvio, anche un bellinvestimento. Forse troppo però, lascia intendere qualcuno, come il suo successore allAgricoltura, il pidiellino veneto Giancarlo Galan, che con Zaia ha scambiato la poltrona da qualche mese, non senza patimenti.
In una lettera, Galan ha messo nero su bianco alcune sue perplessità circa le spese per la promozione delle politiche agricole inserite nel budget di previsione per il 2010, fatto dallallora ministro Zaia: «Sono al corrente - scrive il ministro nella missiva - del fatto che per l'insieme delle iniziative di comunicazione cè un bilancio non inferiore ai 50 milioni di euro l'anno. Se è giusto comunicare e promuovere mediante spese che oggi mi sembrano in ogni caso altissime, è ancor più giusto eliminare sprechi inaccettabili, soprattutto se questi servono ad alimentare parassitismi comunicativi o banalità insensate che in nulla aiutano la nostra agricoltura».
Una presa di posizione piuttosto dura, che non vuole però essere un atto di guerra personale verso Zaia, anche se è superfluo dire che tra i due le acque sono abbastanza agitate. Ma veniamo alle cifre in questione. Cinquanta milioni spesi (meglio, stanziati) per quali iniziative di comunicazione e promozione? Un documento interno, di cui il Giornale è entrato in possesso, spiega nel dettaglio l«allocazione» di quella cifra per questanno, divisa tra progetti istituzionali, progetti e azioni mirate e contributi per patrocini.
Tra i progetti mirati, ad esempio, ci sono i monitoraggi del sistema agroalimentare assegnati alla famosa Swg, società che si occupa tra laltro anche di sondaggi sui partiti e sul gradimento dei politici. Limpegno del ministero, a copertura del biennio 2009-2010 e 2010-2011, ammonta a circa 638mila euro. Una spesa più significativa riguarda la Rcs, leditrice del Corriere della sera e della Gazzetta dello sport, verso cui il ministero di Zaia ha impegnato 2.280.000 euro destinati al «Giro dItalia e altre manifestazioni ciclistiche 2010», ovvero sponsorizzazione e produzione di materiale promo per la storica competizione ciclistica, con unattenzione particolare al territorio (in questo caso veneto) come la «Realizzazione di gadget per il progetto La qualità in Giro-Asolo 2010» (19.944 euro). Altra voce sportiva riguarda il mondiale in Sudafrica, che ha visto la partecipazione del ministero dellAgricoltura (anche questa iniziativa della gestione Zaia) con un impegno di spesa di 2 milioni di euro. Trattasi tra le altre cose anche della promozione di prodotti made in Italy nello spazio Casa azzurri, allestito per il campionato del mondo.
Come prassi per quel ministero, si investe anche sulla tv, con programmi in convenzione sia su Rai e Mediaset, sia su canali minori. Per la tv di Stato sono stati stanziati 3 milioni di euro, per Mediaset invece sono 800mila gli euro impegnati. Sempre sul fronte dellinfotainment, si registra una spesa di 200mila euro per Casa Sanremo, levento cultural-musical-nazional popolare per eccellenza, realizzato in collaborazione col ministero dellAgricoltura. I prodotti Dop e Igp italiani, fiori allocchiello della nostra industria agroalimentare, viaggiano anche ad alta quota grazie allex ministro, che sempre nelle previsioni 2010 ha impegnato 6.008.466 euro per un progetto di promozione dei prodotti tipici «attraverso una collaborazione con la compagnia aerea Alitalia per il triennio 2009-2001». Lidea, dunque, è di servire e far conoscere il buono dellItalia anche nei salottini di business class, come biglietto da visita del made in Italy servito sui piattini del jet set internazionale.
Diverse voci riguardano Buonitalia, lente che adesso Galan ha deciso di chiudere come «inutile carrozzone», un altro degli innumerevoli fronti della disfida Zaia-Galan. Poi spese più piccole, come linserto redazionale da 30mila euro nella rivista del Sacro Convento S. Francesco di Assisi (una collaborazione che non si ferma qui: padre Enzo Fortunato poi sarà il prefatore di Adottare la terra, ultimo libro di Zaia). Oppure i 18mila euro per il catering di Natale 2009 preparato da Tino Vettorello, grande chef trevigiano (soprannominato il «Vissani della Lega») il cui papà, Dante, è stato recentemente premiato con lonorificenza di Cavaliere della Repubblica. Su proposta del ministro Zaia.
Ma adesso, al di là delle polemiche su presunti sprechi o sullutilità invece di azioni di promozione del territorio e dellagroalimentare italiano, la vera frattura tra passata e attuale gestione del ministero (e quindi in controluce anche tra Lega e Pdl) riguarda le quote latte.
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