La Bce è pronta a un nuovo aumento dei tassi dello 0,75% nel tentativo di contrastare l'inflazione, ma questo si tradurrà inevitabilmente in una crescita dei mutui e in maggiori difficoltà per le famiglie meno abbienti. Il consiglio direttivo della Banca centrale europea si riunirà giovedì 27 ottobre e l'esito sembra ormai scritto.
Intanto le rate dei mutui variabili corrono ormai verso il 4%, mentre i fissi hanno già superato tale soglia. Stando a quanto dichiarato da Abi (Associazione bancaria italiana) nel mese di settembre abbiamo già raggiunto un picco dalla data di giugno 2016. E il massimo, come sottilineato anche da Banca d'Italia, non è ancora stato raggiunto, perché il rialzo dei tassi è stato "solo in parte trasmesso sul costo del credito a imprese e famiglie".
In un recente rapporto redatto sulla situazione dei paesi euro, il Fondo monetario internazionale lancia l'allarme ed esprime preoccupazione per le famiglie meno agiate. Nelle sue previsioni per il futuro, l'Fmi individua addirittura un 20% dei mutui italiani prossimo allo stress. Con un 40% dei nuclei familiari in grosse difficoltà economiche, considerati anche i rincari legati all'energia e i costi per la spesa.
I numeri attuali non sono incoraggianti. Nella giornata di ieri, l'Euribor a 3 mesi per i mutui a tasso variabile è arrivato all'1,56% (nel 2021 il dato era sotto alla zero di mezzo punto).
Flessione in negativo anche per gli under 36
"I mercati si aspettano un aumento del costo del denaro a tasso variabile molto rapido nei prossimi mesi: dovrebbe superare il 3% entro giugno 2023 per poi oscillare negli anni seguenti tra il 3% e il 3,5%" spiega a Repubblica Guido Bertolino di MutuiSupermarket.it. Di questo passo si potrebbe facilmente arrivare a giugno con un tasso fra il 4,1 e il 4,6%.
Per i pochi che hanno ancora un tasso variabile si potrebbe puntare a una surroga, ora molto più richiesta rispetto alla passata primavera. In questo modo è possibile tutelarsi per il futuro. Nel momento attuale, i mutui surroga a tasso fisso migliori hanno Tan al 3,70%, con margine di difesa rispetto ai probabili prossimi aumenti.
Per chi si trova ad acquistare ora, invece, la situazione è diversa. Si parte già con il dire che rispetto al 2021 c'è stato un calo della domanda dei mutui del 22,6%. Persino la categoria degli under 36 ha riportato una flessione in negativo.
Ciò può essere spiegato sia dall'approssimarsi della scadenza degli incentivi fiscali per gli under 36 con Isee inferiore a 40mila euro che dalle scarse offerte di contratti a tasso fisso con garanzia Consap. Attualmente, in ogni caso, il miglior variabile è all'1,6%, mentre il miglior fisso al 3,5%.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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