Le Borse guardano al "bazooka" Bce

Giovedì parola a Draghi, ma le carte potrebbero restare coperte. Il nodo della Fed

Le Borse guardano al "bazooka" Bce

Dopo i deludenti dati sul lavoro americano diffusi venerdì scorso (solo 150mila i posti creati in agosto), il ping pong delle Borse torna in Europa per il direttivo della Bce in agenda questo giovedì. La prima riunione dell'Eurotower dopo la pausa estiva inaugura quello che nelle sale operative è già stato ribattezzato «il settembre delle banche centrali: appunto la Bce, la giapponese Boj e la Federal Reserve (mercoledì 21). Le prime due dovranno dire se aumenteranno i programmi di stimolo all'economia, la terza decidere se rialzare i tassi subito o a metà dicembre. I mercati sono convinti che Janet Yellen non toccherà il costo del denaro nell'immediato (le probabilità di una stretta si sono dimezzate dal 24% al 12%), ma in realtà la situazione rimane molto fluida.

«Il quadro macro-economico è abbastanza tranquillo: malgrado la Brexit il pil inglese sta procedendo meglio delle attese, la velocità di crociera dell'economia americana è accettabile e i Paesi emergenti restano stabili», mette in guardia il direttore investimenti di Banca Generali, Claudia Vacanti, ricordando come, all'ultima riunione del Fomc, Janet Yellen avesse motivato il mantenimento dello status quo monetario con il rischio di un deterioramento dell'economia. Crollo però che non si è verificato, almeno nelle proporzioni delineate all'indomani dell'addio del Regno Unito alla Unione Europea.

Tanto che, stando a uno studio di Ubs, anche Draghi giovedì sceglierà con ogni probabilità una tattica attendista, con il rischio conseguente di deludere un mercato che, prima di esporsi oltre, vorrebbe invece sapere se il quantitative easing sarà rafforzato e prolungato oltre la scadenza di marzo 2017. A guidare i pensieri e le parole di Draghi saranno comunque i dati in arrivo sulle prospettive di crescita dell'Eurozona: malgrado l'ottimismo di Jean Claude Juncker («Quest'anno l'eurozona è cresciuta più velocemente di Usa e Regno Unito, ci aspettiamo una crescita dell'1,8%»), alcuni analisti vedono un peggioramento.

«I listini hanno già recuperato parecchio, il rischio di un rallentamento esiste, consiglio quindi molta prudenza» prosegue Claudia Vacanti. Se Piazza Affari, ostaggio delle banche, resta in rosso di quasi il 20% da inizio anno, Wall Street viaggia infatti ai massimi. Più in dettaglio la manager di Banca Generali ritiene che ben si adattino alla situazione attuale delle scelte di «investimento asimmetriche», come i bond convertibili o i cosiddetti «real asset», quindi comparti come le infrastrutture, che potrebbero beneficiare della ripartenza delle grandi opere, cui si aggiungono le commodity e l'oro, così da farsi un cuscino per attutire gli scossoni delle Borse.

L'ulteriore variabile è l'esito del G20 in corso in Cina, il cui presidente Xi Jinping ha chiesto uno sforzo corale per avviare «un nuovo percorso di crescita». Oggi gli Stati Uniti festeggiano il Labor day, ma domani scatta il back to office per tutti e bisognerà scegliere quale strada prendere.

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