Bonus carburante può arrivare fino a 458 euro, come funziona

Il buono carburante è una misura ridefinita dall’Agenzia delle entrate ed estesa a tutti i datori di lavoro privati che possono attribuire il bonus ai propri dipendenti. Ecco cosa c’è da sapere

Bonus carburante può arrivare fino a 458 euro, come funziona

Con la circolare numero 27/E del 14 luglio 2022, l’Agenzia delle entrate ha chiarito alcuni punti relativi al bonus carburante di cui all’articolo 2 del Decreto legge 21 del 21 marzo 2022, misura inizialmente prevista per quelle che venivano chiamate “aziende private”, categoria poi ridefinita in “datori di lavoro privati”, aprendo così le porte a tutti i lavoratori, inclusi autonomi, partite Iva e Co.co.co. Inoltre, poiché ai sensi dell’articolo 2, comma 1 del Decreto legislativo 65 del 30 marzo 2001, gli enti pubblici economici non rientrano tra le amministrazioni pubbliche, il buono è esteso anche ai dipendenti degli stessi.

Cosa ha deciso l’Agenzia delle entrate

Oltre ad avere certificato che il buono carburante è destinato a chiunque abbia un reddito da lavoro dipendente, l’Agenzia delle entrate (Ade) ha pure stabilito che i buoni sono da intendere esentasse. Il datore di lavoro che intende corrisponderli può farlo senza accordo preventivo ma non può sostituirli con eventuali altri premi di risultato concessi al lavoratore.

L’Ade ha altresì dichiarato che, come da articolo 51, comma 3 del Testo unico delle imposte sui redditi (Tuir), il buono è inteso a titolo di indennizzo per lenire i maggiori costi sostenuti dai dipendenti e, sottostando a questa logica, non deve essere tassato fino alla soglia di 458,23 euro. Al di là di questa somma qualsiasi benefit concorre a dare corpo al reddito e quindi esula dall’esenzione.

Oltre ai buoni carburanti fino a un importo massimo di 200 euro, possono essere aggregati altri 258,23 euro che il lavoratore eroga sotto forma di altri servizi o beni.

Quindi, se un lavoratore beneficiasse di buoni carburante per 200 euro e di benefit di altro genere per 400 euro, quest’ultimo importo risulterebbe tassabile. Al contrario, beneficiando fino a 458,23 euro di buoni carburante, soltanto la parte eccedente (142,67 euro) resterebbe esposta alla pressione fiscale.

Come richiedere il buono carburante

In prima istanza il buono carburante è di 200 euro e viene erogato dal datore di lavoro privato su base volontaria. Non è obbligato a farlo e non può essere richiesto ad altri soggetti privati o pubblici che siano.

Occorre quindi chiedere al proprio datore di lavoro se prevede questa agevolazione la cui erogazione viene stabilita dalle norme citate nella circolare Ade 27/E (vedi link sopra).

Va da sé che il buono carburante è da intendere come annuale e, in questo caso, con riferimento soltanto al 2022.

E, ribadiamo, l’erogazione dei buoni è una scelta volontaria dei datori di lavoro, una misura di welfare contrattuale e non un obbligo.

Le norme non definiscono condizioni salariali quindi, per principio almeno, il datore di lavoro può decidere di erogare il bonus a qualsiasi dipendente, al di là delle politiche di retribuzione a cui sottostà.

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