Caio firma il semestre di Sarmi e la Borsa sembra più lontana

I conti rallentano. Azienda concentrata su commercio elettronico e corrispondenza. Trattativa con il governo per il servizio universale

Caio firma il semestre di Sarmi e la Borsa sembra più lontana

I primi conti delle Poste firmati da Francesco Caio non sono particolarmente brillanti; ma la semestrale appartiene praticamente per intero al suo predecessore, Massimo Sarmi, perché l'avvicendamento è avvenuto in maggio. Calano, soprattutto, margini e profitti, segno di un sottile logoramento del business, specie se li si raffronta ai ricavi totali in crescita. Il messaggio intrinseco contenuto in questi risultati sembra essere uno solo: l'azienda ha bisogno ancora di tempo per quotarsi, perché per presentarsi al mercato ha bisogno di smalto e di inequivocabili prospettive di crescita.

Questi comunque i numeri del periodo gennaio-giugno 2014: i ricavi complessivi, inclusi i premi assicurativi, si sono attestati a 15 miliardi di euro, due in più rispetto ai risultati del primo semestre 2013 (13 miliardi di euro) beneficiando del positivo andamento del comparto assicurativo. Il risultato operativo è stato di 506 milioni (661 nel 2013), mentre l'utile netto si è fermato a 222 milioni contro i 362 del primo semestre 2013.

«Lo sviluppo delle piattaforme nei pagamenti digitali, la leadership nella raccolta del risparmio privato e dei premi assicurativi e la capillare presenza sul territorio - ha commentato ieri l'ad Francesco Caio - ci pongono come uno dei motori per la crescita e la competitività dell'Italia. È una sfida che richiede una profonda trasformazione della principale azienda pubblica». Egli ha aggiunto: «Poste italiane ha un dialogo per condividere con il governo e le istituzioni la revisione del sistema delle regole che garantiscano la sostenibilità del servizio postale universale in un contesto di contrazione strutturale dei volumi e di nuovi bisogni dei clienti da soddisfare a definizione di un quadro di regole certe è una condizione necessaria per finalizzare il piano aziendale di medio periodo e definire le prospettive economico-finanziarie dell'azienda nel percorso della privatizzazione». Tradotto: c'è ancora parecchio lavoro da fare prima della Borsa. Un altro tavolo aperto è quello con la Cassa depositi e prestiti: oggi l'accordo per collocare buoni e libretti è biennale, e le Poste chiedono che sia portato a cinque anni.

Dal punto di vista industriale, il disegno già indicato da Caio è quello di concentrare il massimo impegno sulla corrispondenza e sul commercio elettronico (nel quale si stanno avviando le sinergie con Alitalia, di cui Poste è tra i principali azionisti). Nell'ambito del business della logistica e della consegna pacchi, il Corriere espresso ha ottenuto risultati positivi proprio grazie allo sviluppo dell' e-commerce dove le Poste mett ono al servizio dei clienti una struttura logistica capillare integrata con i sistemi di pagamento sicuri.

Le buone performance hanno solo in parte mitigato la progressiva flessione dei servizi postali, che continuano a risentire della

contrazione degli invii tradizionali e di una forte competizione sul prezzo nei segmenti remunerativi.

L'andamento della domanda sui servizi postali conferma infine la tendenza negativa anche nel secondo semestre dell'anno.

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