I numeri diffusi da Eurostat parlano da soli. I consumi degli italiani continuano ad essere bassi, troppo bassi. Tra il 2013 e il 2014 sono diminuiti del 5%, un calo pari a quello di Cipro. Il nostro Paese, purtroppo, è il fanalino di coda nell'Ue. L'indicatore Aic che calcola i consumi effettivi individuali, fatta 100 la media europea, scende a 98 nel 2014 per l'Italia, da 99 nel 2013 e da 103 nel 2012. Arretra anche il Pil pro capite italiano, che da 101 nel 2012, scende a 98 l'anno successivo e a 96 nel 2014. Dieci Paesi fanno registrare livelli di consumi individuali superiori alla media Ue. Il Lussemburgo tocca i livelli più alti, con consumi superiori del 41% rispetto alla media, seguito da Germania e Austria, con una spesa del 20% superiore alla media. Sopra il 10% Danimarca, Regno Unito, Belgio, Finlandia e Francia. Sul gradino più basso si colloca la Bulgaria, con la metà dei consumi della media Ue.
Timidi segnali di ripresa, invece, per la produzione industriale: secondo i dati Istat a ottobre è cresciuta dello 0,5% rispetto a settembre e del 2,9% rispetto a ottobre 2014. Nella media del trimestre agosto-ottobre 2015 la produzione è cresciuta dello 0,2% rispetto al trimestre precedente mentre nella media dei primi dieci mesi dell'anno la produzione è aumentata dell'1,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
L'ufficio studi di Confcommercio osserva che "è un dato che consolida la tendenza alla ripresa dell'economia italiana, lungo il sentiero intrapreso da circa un anno. Manca, però, ancora lo strappo in accelerazione che servirebbe per trasformare la ripresa statistica in crescita concreta e diffusa".
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.