Il grave stato di crisi in cui versa il settore delle aziende di allestimenti fieristici fin da subito colpito dall'emerganza Covid -19 che ha costretto ad annullare o a posticipare anche di un anno, le più importanti fiere nazionali e internazionali, è stato portato anche all'attenzione delle istituzioni europee.
"Grazie un lavoro trasversale alcune forze politiche hanno presentato un’interrogazione a risposta scritta alla Commissione europea in cui si chiedono strumenti economici e finanziari per favorire e facilitare il settore - dice Massimiliano Vaj, presidente di Asal - Assoallestimenti -, oltre a una non più rimandabile armonizzazione della normativa europea, la cui mancanza incide negativamente sul settore”.
“Sono ben 640 le fiere annullate nel solo mese di marzo in tutta Europa, è facile intuire come la situazione per noi sia davvero drammatica. Condividiamo pertanto l’appello lanciato dagli eurodeputati Toia e Salini cui va il mio ringraziamento:avere linee guida chiare su tutto il territorio europeo è fondamentale per un settore in cui molto spesso è previsto anche il distacco all’estero dei lavoratori - commenta Vaj -. Non lasciamo che le libere interpretazioni diventino sinonimo di concorrenza sleale fra la forza lavoro degli Stato membri"
"Il nostro augurio - conclude il presidente di Asal- è che la nostra attività possa riprendere quanto prima, in assoluta sicurezza, ma nel frattempo non possiamo più essere lasciati soli.
Anzi, lanciamo un appello anche al Governo nazionale affinché pensi a sostegni a fondo perduto tramite credito d'imposta per i settori più colpiti come il nostro che, su base annuale, registrerà un meno 70 per cento".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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