Quali saranno i lavori più richiesti dei prossimi anni? E quali sono destinati a scomparire? A questa domanda ha provato a rispondere una ricerca dello studio Roland Berger, pubblicato da Panorama. La società di consulenza tedesca ha preso in considerazione 600 diverse professioni tra le più diffuse in Europa e gli ha asseganto una percentuale in base al rischio che corrono di essere rese obsolete dalle nuove tecnologie. Più alta è la percentuale e maggiore sarà l'impatto negativo dell'innovazione.
Le professioni a prova di bomba sono quelle legate al tempo libero e alla cura della persona. Mentre stilisti e psicoterapeuti possono tirare un sospiro di sollievo dovrebbero iniziare a preoccuparsi gli impiegati dell'industria della trasformazione. Male anche le figure dirigenziali intermedie e i settori legati alla contabilità. Maglia nera per il settore agricolo che rischia di essere travolto da un'innovazione senza precedenti. Anche il settore edilizio non se la passa bene con una percentuale del 52%. Rischiano di scomparire del tutto i consulenti fiscali, gli agenti di trasporto merci, i tecnici in scienze agrarie, ma anche i croupier, i riparatori di biciclette e gli archivisti. Un impiego nei servizi sociali è sicuro per nove casi su dieci, ma le professioni blindate sono 538em;">il chirurgo, i responsabili antincendi, i coreografi, gli stilisti, i dentisti e gli psicoterapeuti (il rischio è stimato allo 0%). Bassissimo rischio anche per gli animatori, i formatori, i microbiologi e gli insegnanti, che rischiano di diventare obsoleti solo nell'1% dei casi.
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