Diktat Consob alle quotate: costi Covid nelle trimestrali

Le relazioni dovranno avere un capitolo con gli effetti della pandemia sulla perdita di valore delle attività

Diktat Consob alle quotate: costi Covid nelle trimestrali

Comincia la settimana prossima, lunedì 20 luglio con Gismondi 1754, la stagione dei conti trimestrali. Un appuntamento che sarà cruciale per molte società visto il periodo di lockdown che ha praticamente azzerato i ricavi per alcuni settori come auto, lusso e viaggi. E Consob, l'autorità di Borsa, chiede alle società di mettere in evidenza i costi della pandemia. Un richiamo già partito nell'aprile scorso. Le società dunque dovranno fornire nelle informative finanziarie, che fanno da corollario ai conti trimestrali, gli specifici impatti sul business dovuto al virus. Con riferimento, in particolare, alle verifiche relative alla continuità aziendale nonché alle valutazioni delle attività (impairment test). E dunque le relazioni finanziarie renderanno disponibili informazioni compiute in merito agli effetti della pandemia. Consob, inoltre, chiede alle società di mettere in particolare evidenza la descrizione delle misure adottate o programmate per fronteggiare e mitigare gli impatti del la pandemia sulle attività e sui risultati economici.

Tra le trimestrali che potrebbero fornire dati economici reali sugli effetti del virus si segnalano quelle di StM del 23 luglio prossimo, Campari e Ferragamo il 28, Enel ed Eni il 29, Poste il 30, Ubi il 3 agosto, Intesa, Buzzi e Telecom il 4, mentre il giorno successivo sarà la volta di Unicredit. Società molto eterogenee tra loro che dunque hanno subito in maniera molto diversa il virus. L'impatto più forte sarà sui conti del secondo trimestre, quello che sarà presentato ai cda nei prossimi giorni, per effetto del lockdwn.

Conti che però potrebbero mostrare anche i primi possibili segni della ripartenza dopo il lockdown. Secondo Bank of America, negli Usa, il 30% delle società dell'indice S&P500 ha abbandonato le precedenti «guidance», creando quindi molte difficoltà alle stime degli analisti. Massimo De Palma, responsabile Asset Italia di Gam sgr, ritiene che ci sarà spazio per sorprese (in negativo o anche in positivo) con quindi maggiore volatilità dei mercati. Del resto le società sono state colpite dal virus in maniera diversa: effetti quasi nulli su tecnologia e healthcare, devastanti su industriali, viaggi e lusso. E dunque sarà molto rilevante, come sottolineato dall'Authority presieduta da Paolo Savona, avere «indizi» per quanto riguarda la performance possibile delle società sulla seconda parte dell'anno, perché il rally dei mercati si basa sull'assunto di un recupero rapido della redditività.

E, dunque, se fra primo e secondo trimestre il calo degli utili stimato si dovrebbe attestare attorno al 30% (in media), nel terzo e nel quarto i mercati prevedono rispettivamente una crescita del 35% e del 15 percento.

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