In termini assoluti, a dicembre, la disoccupazione risulta stabile. Ma è il dato che riguarda i giovani a preoccupare maggiormente il governo Gentiloni. Il mese scorso il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, cioè la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli attivi (occupati e disoccupati), è infatti tornata a sfondare la quota psicologica del 40%. Secondo il report mensile pubblicato dall'Istat, il tasso si attesterebbe al 40,1%, in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente.
Le politiche del lavoro di Matteo Renzi sono un fallimento. Ogni mese i dati dell'Istat certificano il flop del Jobs Act e l'incapacità del mercato del lavoro di riprendersi. A dicembre, per esempio, il tasso di senza lavoro è al 12%. Rispetto a novembre non è cresciuto nemmeno di un decimale. Immobile. Nel confronto con dicembre 2015, però, il tasso è salito di 0,4 punti percentuali. Meglio che niente. La stima dei disoccupati è in aumento su base mensile (+0,3%, pari a +9mila). La crescita è attribuibile alla componente femminile a fronte di un calo per quella maschile e si distribuisce tra le diverse classi di età ad eccezione dei 25-34enni. La stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni è in diminuzione nell'ultimo mese (-0,1%, pari a -15mila). Il calo interessa entrambe le componenti di genere e tutte le classi di età, a eccezione, degli ultracinquantenni. Il tasso di inattività è stabile al 34,8%.
A dicembre, poi, il tasso di disoccupazione giovanile è arrivata al 40,1%, in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente. Un dato allarmante perché sfonda una soglia psicologica, quella del 40%, per la prima volta da quando sono stati approvati il Jobs Act (marzo 2015) e i suoi decreti attuativi (settembre 2015). Come si evince dalle tabelle dell'Istat (guarda qui), a marzo 2015 il tasso era al 42,1%. Da allora il dato non aveva fatto altro che scendere fino ad aprile 2016, quando si toccò il 36,6%. Da allora, però, il tasso della disoccupazione giovanile non ha fatto altro che tornare su. Fino al mese scorso quando ha toccato il 40,1% (guarda qui).
Come spiega anche l'istituto di statistica, dal calcolo sono per definizione esclusi i giovani inattivi, cioè coloro che non sono occupati e non cercano lavoro, nella maggior parte dei casi perchè impegnati negli studi.
L'incidenza dei giovani disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani della stessa classe di età è pari al 10,9% (cioè poco più di un giovane su 10 è disoccupato). Tale incidenza risulta in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto a novembre. Il tasso di occupazione dei 15-24enni rimane stabile, mentre quello di inattività cala di 0,1 punti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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