Essilux, plebiscito per Milleri

che ora punta a 100 miliardi Maggioranza bulgara per il terzo mandato. L'ad: «Puntiamo allo shopping. Mediobanca? Molto soddisfatti dei risultati»

Essilux, plebiscito per Milleri
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Sarà terzo mandato per Francesco Milleri, ceo e presidente di EssilorLuxottica. L'assemblea degli azionisti del gigante dell'occhialeria, infatti, lo ha confermato nel cda con una maggioranza bulgara (quasi l'83% lo ha votato per lui). Via libera dagli azionisti anche alla remunerazione del manager che gratifica i risultati centrati negli ultimi anni: ora il compenso passerà da 4,9 milioni di euro (tra variabile e fisso), a una nuova politica che prevede 2,1 milioni fissi e tra il 150% e il 300% di variabile. Sconfitto il proxy advisor Iss che aveva sconsigliato i soci dal votare l'aumento, così come suggerito di separare la cariche di ceo e presidente. Indicazioni parse fuori fuoco alla luce dei risultati raggiunti dall'azienda: «Nel 2018 i nostri ricavi pro forma sono stati di circa 16 miliardi di euro. Abbiamo chiuso il 2023 con ricavi pari a 25,4 miliardi, in aumento del 57% in sei anni». Il tutto con chiari benefici per gli azionisti: «il prezzo delle azioni» è «quasi il doppio del prezzo di apertura nel nostro primo giorno di negoziazione sul mercato francese». Eppure Milleri ha dichiarato: «Alcune indicazioni dei proxy non sono sbagliate». Questo sarà «il mandato della transizione, spero che alla fine anche la governance evolverà verso i migliori standard».

Inevitabile un accenno allo scomparso fondatore di Luxottica, Leonardo Del Vecchio, senza il quale Essilux non esisterebbe «Con Del Vecchio sognavamo un grande gruppo, oggi celebriamo la realizzazione di questo sogno». Infatti, oggi Essilux è tra le prime dieci aziende del Cac40 per capitalizzazione (oltre 90 miliardi di euro) ma punta a svilupparsi ancora puntando su med-tech, lusso e digitale: «Il nostro obiettivo è superare presto il traguardo dei 100 miliardi di euro». Il gruppo è cresciuto e si è segnalato anche per i suoi bonus, premi di risultato, share matching, partecipazione agli utili e di dividendi in aggiunta ai compensi ordinari: «In sei anni abbiamo redistribuito ai nostri dipendenti 4 miliardi del valore creato, un miliardo nel solo 2023», ha rimarcato Milleri.

Nel corso dell'assemblea - che ha dato l'ok al bilancio 2023 e alla distribuzione del dividendo - Milleri ha parlato anche di possibili acquisizioni: «È nel nostro dna», ha detto, l'interesse di EssilorLuxottica guarda oggi al «med-tech, sulla parte medica delle eye-clinic». Sul fronte delle cliniche oftalmiche, in particolare, Milleri ha detto: «Lo stiamo analizzando con molta attenzione, speriamo di iniziare a fare le prime mosse in questo mercato». Quanto all'interesse per Marcolin, il top manager ha detto «vedremo, ma non è strategica». Un azionista ha chiesto a Milleri se per Ray Ban potrebbe esserci uno spin off in stile Ferrari: «Non vedo nel breve termine uno spin-off», è stata la risposta, «poi in futuro non si sa mai».

Milleri, a margine, ha elogiato Andrea Orcel, ad di Unicredit. La Delfin ha una quota del 2,5% «sul quale abbiamo una plusvalenza del 100%».

Sull'assenza all'assemblea di Generali, invece, Delfin si è giusticata dicendo che «non c'erano decisioni importanti», si è definita «neutrale» sul futuro della compagnia e che non è detto la quota superi il 10%. E poi: «Mediobanca? Siamo azionisti di lungo termine, estremamente soddisfatti dei risultati».

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