Il fallimento del reddito di cittadinanza: cosa dice il dossier

Scarso apporto dei navigator: avrebbero dovuto aiutare i percettori del reddito di cittadinanza nell'inserimento al mondo del lavoro. Ecco gli ultimi dati

Il fallimento del reddito di cittadinanza: cosa dice il dossier

Che il reddito di cittadinanza sia stato un flop lo abbiamo detto tante volte così come sono stati maggiori i danni rispetto ai benefici. A parte i furbetti e tutti i coloro che hanno intascato il sussidio senza averne diritto, sconcerta la quasi inutilità della figura dei navigator che non sono riusciti a trovare una sistemazione ai disoccupati.

Il flop dei navigator

Si tratta di tutti gli assunti che avrebbero dovuto scovare gli aventi diritto al reddito per aiutarli nell'inserimento al mondo del lavoro. I dati forniti dal Ministero del Lavoro, però, parlano chiaro: la media quotidiana è stata bassissima (addirittura un solo colloquio al giorno) su una platea di milione di beneficiari ma che soltanto una cifra inferiore al 20% ha effettivamente trovato lavoro grazie all'assistenza di questa figura lavorativa ormai in via di estinsione. Sono già in moltissimi, infatti, ad aver abbandonato questo impiego e coloro che sono attualmente occupati non dovrebbero avere vita lunga secondo il nuovo piano del governo che sta cercando un metodo nettamente migliore.

I dati del fallimento

C'è da dire che non è soltanto colpa dei navigator se i centri per l'impiego, spesso e volentieri, avevano un'organizzazione inadeguata al tipo di lavoro da effettuare. Le percentuali di prima trovano conferma nei dati dell'Anpal che sottolinea come, tra i circa 920 mila beneficiari del reddito, soltanto 173mila sono gli attualmente occupati (il 18,8%), calcolatrice alla mano si tratta di meno uno su cinque. Come se non bastasse, il 73% di loro non ha mai visto nessun tipo di contratto lavorativo prima del giugno 2022. E poi, anche in questa occasione l'Italia è divisa in due con il Centro-Nord ad avere il maggior numero di occupati (27-31%) e il Sud soltanto il 18,6%.

Come riporta IlMessaggero, poi, più del 57% di chi prende il reddito di cittadinanza non ha un profilo attivo di ricerca per il lavoro. Sono poco meno di mille i navigator ancora attivi con più di 500 che non hanno visto il rinnovo contrattuale in alcune Regioni quali Lombardia, Veneto, Umbria e Campania facendo risparmiare alle casse statali una cifra che si aggira intorno alle 1.700 euro mensili. Il dossier del flop grillino sarà adesso esaminato dalla ministra del Lavoro nominata da Giorgia Meloni, Marina Calderone, ex presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro, che potrebbe puntare sulle agenzie private per far trovare lavoro ai diccupati.

Il programma "Gol"

Intanto, sul portale Anpal viene spiegato il "Programma Gol" che è "un’azione di riforma prevista dal Piano nazionale di ripresa e resilienza dell’Italia (Missione 5, Componente 1) per riqualificare i servizi di politica attiva del lavoro". Le attuali risorse ammnontano a 4,4 miliardi di euro e prima del 2025 coinvolgerà una platea di tre milioni di beneficiari tra i quali 800 mila per le attività formative e 300mila per le competenze digitali.

"Gol è attuato dalle Regioni e Province autonome sulla base dei Piani regionali (Par) approvati da Anpal. La sua attuazione è connessa al Piano di potenziamento dei centri per l’impiego e al Piano nazionale nuove competenze".

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