Fca e Psa rivedono il maxi-dividendo

Cedola a 2,9 miliardi, poi la carta Faurecia. Mossa "green" con Terna e Engie Eps

Fca e Psa rivedono il maxi-dividendo

La conferma è arrivata ieri in tarda serata: Fca e Psa hanno concordato di modificare alcuni termini del Combination Agreement 50/50 vincolante che porterà alla nascita di Stellantis, il quarto più grande costruttore automobilistico al mondo in termini di volumi. Le parti, informa una nota, hanno concordato le modifiche con l'obiettivo di affrontare l'impatto in termini di liquidità che la pandemia da Covid-19 ha sull'industria automobilistica, preservando il valore economico e i fondamentali equilibri dell'accordo che i due ad, Mike Manley (Fca) e, per i francesi, Carlos Tavares (già designato alla guida del futuro gruppo) hanno siglato lo scorso dicembre. Le modifiche sono state approvate all'unanimità dai cda di entrambe le società con il forte sostegno dei loro azionisti di riferimento.

In proposito, viene precisato che «gli esistenti impegni a sostegno dell'operazione di Exor, del gruppo della Famiglia Peugeot, di Bpifrance e di Dongfeng Motor Group continuano ad avere efficacia. In particolare: il dividendo speciale di Fca è ora fissato a 2,9 miliardi (dai precedenti 5,5 miliardi) ma la quota in Faurecia di Psa sarà distribuita dopo il closing e quindi a tutti gli azionisti di Stellantis (sia i soci di Psa sia quelli di Fca riceveranno il 23%); le sinergie annuali stimate a regime aumentano a oltre 5 miliardi e si conferma che il completamento dell'operazione dovrebbe avvenire entro marzo 2021. I due cda valuteranno poi una potenziale distribuzione di 500 milioni di euro ai soci di ciascuna società prima del closing o, in alternativa, di 1 miliardo dopo le nozze.

Fca, intanto, accelera verso le tecnologie elettrificate che nei piani di Stellantis occupano una posizione prioritaria. Il gruppo, che in Italia ha in corso investimenti per 5,2 miliardi, ha presentato con i partner Terna ed Engie Eps il progetto Vehicle-to-grid (V2G). Una volta ultimato, sarà il più grande del genere al mondo. La tecnologia V2G consente ai veicoli di scambiare in modo intelligente energia con la rete, rendendoli una risorsa preziosa per il sistema elettrico nazionale gestito da Terna. In pratica, è il modo per ottimizzare i costi di esercizio delle vetture a vantaggio degli automobilisti. Al battesimo dell'impianto pilota, a Torino, nel polo di Mirafiori che produce la 500e, primo modello full electric del gruppo, erano presenti il presidente di Fca, John Elkann, e il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli («Il governo condivide tutte le soluzioni per sviluppare l'elettrico in Italia»).

La realizzazione dell'impianto ha consentito di trasformare quello che è solo un costo (la sosta dei veicoli in attesa di essere consegnati alla rete di vendita) in un beneficio che potrebbe essere sfruttato da chi gestisce una flotta di veicoli. Engie Eps è partner nella realizzazione di una maxi-pensilina di 12mila pannelli fotovoltaici che alimenteranno con energia green i locali di produzione e di logistica.

Pietro Gorlier, responsabile di Fca per l'Europa, ha ricordato che l'investimento del gruppo per le infrastrutture di ricarica supera i 33 milioni. In Italia, Fca può contare su 3mila punti di ricarica.

«Crediamo fermamente nella mobilità elettrica - ha detto Gorlier - e riteniamo siano fondamentali interventi e misure nel breve periodo per un'adeguata diffusione dell'infrastruttura di ricarica con capability V2G. Serve un piano nazionale».

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