Diciannove operai iscritti alla Fiom, lasciati a casa dalla Fiat, torneranno in fabbrica. La decisione è della Corte d'appello, che ha imposto al Lingotto di riassumere i 145 del sindacato di Landini che aveva lasciato a casa. "La procedura di mobilità ha un iter e dei tempi tecnici prestabiliti - ha precisato Fabbrica Italia Pomigliano - non vi è pertanto alcuna urgenza".
Si comincia appunto con diciannove persone. Per riassumerle altri 19 operai del gruppo saranno messi in mobilità. Una decisione che non sta bene a Giorgio Airaudo, segretario nazionale della Fiom, che fa sapere di considerare "illegittimi" i licenziamenti. "Se dovessero arrivare comunque con qualche formula", il sindacato si appellerà "all'articolo 18".
Airaudo annuncia uno sciopero generale per i primi di dicembre "contro il tentativo di fare un altro contratto nazionale separato". E poi ribadisce che lasciare a casa 19 persone non è possibile. "Ci sono 120 giorni e se nessun sindacato firma un’intesa sul 'piano per l’auto di lusso', e tutti hanno già dichiarato che non accetteranno i licenziamenti, non ci sono diciannove persone con nome e cognome individuabili".
Il segretario della Fiom non è peraltro convinto che l'annuncio dei licenziamenti fatto da Marchionne ci sarà sul serio. Parla di un diversivo per non dovere dare dettagli sul nuovo "piano dell'auto di lusso". E non manca di attaccare anche i ministri Passera e Fornero, le cui dichiarazioni sono "risposte tardive e imbarazzate". "La vicenda Fiat andava preso in mano subito".
Raffaele Bonanni, numero uno della Cisl aveva commentato la mobilità per i diciannove di Pomigliano parlando di una notizia "gonfiata seppur su basi concrete" allo scopo di "nascondere la notiza importante degli investimenti". La Fiat, secondo lui, avrebbe sbagliato "a fare autogol continuando il testa a testa con la Fiom dopo un'affermazione così importante", ovvero dopo aver deciso di ingaggiare "una competizione forte con Audi e Bmw costruendo auto di lusso".
Rocco Palombella, segretario generale dei metalmeccanici Uil, ha poi sottolineato che "l'obiettivo" del suo sindacato "è quello di evitare che si proceda ai licenziamenti degli addetti al lavoro" a Pomigliano. Nei prossimi giorni potrebbe tenersi un incontro con il Lingotto.
La replica di Fiat
La società ha replicato alle dichiarazioni di
governo e sindacati, bollando le loro reazioni come "commenti inessati". La decisione sarebbe "unicamente condizionato dalla domanda del mercato dell’auto italiano ed europeo, attualmente molto al di sotto delle previsioni".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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