Fisco, la rivoluzione della Tari

Pronto il piano per una imposta "standard" per eliminare le differenze sulle tariffe tra i Comuni sulla Tari

Fisco, la rivoluzione della Tari

La Tari cambia volto. E soprattutto cambiano gli importi. L'Authority ambientale, guidata da Stefano Basseghini di fatto sta lavorando ad un nuovo piano per andare a determinare tutte le tariffe. L'obiettivo è chiaro: azzerare le differenze sulle tariffe delle utenze del servizio rifiuti tra Comuni vicini. Spesso, come ricorda il Sole 24 Ore, può capitare che una famiglia con lo stesso numero di componenti paghi importi tre volte superiori rispetto a quanto previsto per una famiglia analoga che vive in un altro Comune. Su questo punto è arrivata un'accelerazione dell'Arera in una delibera di ieri, la 303/2019 che cerca di andare a sistemare il divario delle cifre da pagare da parte dei contribuenti.

Si tratta dunque di un piano per l'introduzione di una imposta "standard". Si cercherà di replicare già dal 2020 quello che già accade con il settore idrico. Di fatto l'Arera cercherà di fissare una metodologia unica per andare a stabilire tutti quei parametri che determinano i "costi efficienti" e tutti gli obblighi alla trasparenza. La delibera potrebbe entrare sul campo sia nei Comuni che usano la tassa ordinaria sia quella "puntuale", ovvero quella basata sul conto dei rifiuti che vengono prodotti dalle famiglie. Il punto messo in discussione è quello dei parametri che attualmente vengono usati per determinare l'importo dell'imposta. Le regole che vengono seguite impongono una tariffa per la "copertura integrale" dei costi del servizio.

Ma di fatto all'appello mancano i parmetri per determinare gli standard di efficienza. Insomma molto probabilmente le tariffe potrebbero subire profondi cambiamenti apartire da gennaio 2020. E si spera nel verso giusto: con un taglio degli incrementi di questi ultimi anni.

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