Generali conferma target e "spende" 2,5 miliardi

Donnet: "Acquisizioni? Col Covid nuove chance". E sulla cedola: "Spero in authority più rilassate"

Generali conferma target e "spende" 2,5 miliardi

Generali punta una fiche da 2,5 miliardi sullo shopping per rafforzare la propria leadership in Europa nel Vita e nella previdenza complementare e diventare una delle prime cinque multi-boutique al mondo per redditività nell'asset management. Lo ha spiegato ieri l'ad del Leone, Philippe Donnet, nel corso dell'investor day in cui è stato aggiornato il piano al 2021. In Piazza Affari il titolo ha chiuso la seduta in rialzo dello 0,7% a 14,23 euro.

«Generali è ben posizionata per cogliere le opportunità che si dovessero presentare. Con il Covid potrebbero essere disponibili più occasioni rispetto a quanto inizialmente atteso», ha detto Donnet: «Per individuare un possibile target, più che alla dimensione guardiamo a qualità, al prezzo e alla possibilità di integrazione nel gruppo. Saremo proattivi sulle piccole e medie acquisizioni, ma rimaniamo aperti a tutte le opzioni».

Per ora, tuttavia non vi sarebbero specifici obiettivi all'orizzonte. Neppure per quanto riguarda Cattolica, in cui Generali è entrata la scorsa estate con il 24,47% del capitale. A chi gli chiedeva se il gruppo sarebbe salito ulteriormente nel capitale della compagnia veronese, Donnet ha risposto «prenderemo una decisione quando ce ne sarà bisogno». Quanto invece a Banca Generali non si vende; Donnet al Financial Times ha dichiarato: «Non ci sono trattative (di vendita) sul tavolo con nessuno, inclusa Mediobanca», che di Generali ha il 13% del capitale e, secondo alcune ricostruzioni, sarebbe stata interessata alla società attiva nella gestione patrimoniale.

Dal punto di vista industriale e finanziario, malgrado la crisi globale legata al virus, «a due anni dal lancio del piano stiamo mantenendo gli impegni con tutti gli stakeholder» ha sottolineato l'ad di Generali e nell'ordine: l'obiettivo di riduzione del debito finanziario di 1,9 miliardi è stato raggiunto in anticipo; i risparmi di costo sul 2021 sono superiori di 100 milioni rispetto ai 200 preventivati; l'aumento medio annuo degli utili tra il 2018 e il 2021 è compreso tra il 6 e l'8% e il Roe è superiore all'11,5% (ad eccezione del 2020, penalizzato dal Covid e da oneri non ricorrenti).

Donnet ha poi confermato la volontà di destinare il 55-65% dei profitti a dividendi per un monte cedole cumulative (2019-2021) di 4,5-5 miliardi, Autority permettendo. «Spero che nel 2021 e nel 2022 i regolatori siano più rilassati per quanto riguarda il pagamento dei dividendi nel settore assicurativo.

Tanto più che, al momento, non c'è parità di condizioni al livello europeo, una situazione che non è sostenibile nel lungo termine» ha ribadito sottolineando la solidità patrimoniale di Generali anche sotto stress test. Il solvency ratio che a fine settembre era 203% nel peggiore dei casi sarebbe infatti sceso, secondo le stime societarie, a 150 per cento.

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