La stagione delle nomine pubbliche è partita: in gioco addirittura 400 poltrone. Il Tesoro ha pubblicato sul proprio sito la lista dei cda e dei collegi sindacali in scadenza in primavera, a partire da Eni, Enel, Finmeccanica, Poste, Terna. La lista è divisa in due parti, quella relativa alle società direttamente partecipate e l'altra delle «indirette», che dipendono da Cdp, Rai o Ferrovie. Della prima lista, oltre ai big quotati e alle Poste, fanno parte anche Arcus, Consap, Enav, l'Istituto Luce, il Poligrafico, Italia Lavoro, le Autostrade Mediterranee, Sogesid, StM e Studiare Sviluppo, di cui vanno rinnovati tutti i cda, per un totale di circa 60 persone. Di alcune di queste e di altre va anche rinnovato il collegio sindacale. La seconda lista è quella più corposa, ma con decine di piccole controllate e partecipate di Invitalia, Anas, Cdp, società controllante Enav, Fs, Gse, Ipzs, Poste, Rai e Sogin. Qui le poltrone che si liberano - ma molte di esse sono occupate da dirigenti delle controllanti di nomina «interna» - sono circa 300, tra cda e collegi sindacali. Tra le più importanti, Terna, Fintecna e Fondo Strategico per Cdp, Trenitalia e Rfi per Ferrovie, Acquirente Unico per il Gse, Rai World per la Rai.
Una vera e propria valanga di posizioni, dunque, ma le poltrone di grande peso sono quelle di presidente e ad delle grandi quotate. E su queste è già partito il totonomine, che deve però evidentemente tener conto delle variabili politiche e dell'avvento di Matteo Renzi alla guida del Pd. Per l'Eni, per esempio, è circolata la voce di una conferma di Paolo Scaroni, ma come presidente, mentre per il ruolo di ad potrebbero essere presi in considerazione l'attuale numero uno di Vodafone Vittorio Colao o il manager interno Claudio De Scalzi. Per l'Enel c'è chi prevede un nuovo mandato per la coppia Colombo-Conti e chi ipotizza una promozione per l'ad di Enel Green Power, Francesco Starace. Per Finmeccanica torna spesso in circolazione il nome di Franco Bernabè, che dopo Telecom è attualmente in panchina.
Di certo per la prima volta si dovrà tener conto delle nuove regole volute dal Tesoro, che fissa precisi paletti su condanne, patteggiamenti, ma anche semplici rinvii a giudizio.
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