Grecia, non è mai la volta buona

Posizioni ancora distanti: nuova riunione sabato. Si teme un lunedì nero, ma i mercati per ora tengono (+0,85% Milano)

Di riunione in riunione, le trattative tra Grecia e creditori si trascinano senza trovare l'accordo finale. Da Bruxelles è arrivata ieri l'ennesima fumata nera che costringerà l'Eurogruppo a riunirsi ancora domani, forse in mattinata. Quattro vertici falliti in una settimana costituiscono un vero record. Non è detto che il primato resista. Tra poche ore, potrebbe infatti naufragare il tentativo di mettere insieme i punti di contatto tra il piano presentato da Atene e le proposte dell'ex Troika, isolando le posizioni che sono causa di attrito. Il commissario Pierre Moscovici ha indicato che i nodi restano la gradualità dell'aumento dell'età della pensione e come raggiungere gli obiettivi di bilancio, aspetto che coinvolge l'Iva, le agevolazioni e l'intensità e l'estensione del prelievo sulle imprese.

Stando a indiscrezioni filtrate dalla riunione dei leader del Partito popolare, la Cancelliera tedesca Angela Merkel ha indicato che una soluzione va trovata prima dell'inizio della prossima settimana per evitare un lunedì nero sui mercati finanziari, ieri ancora fiduciosi sul buon esito dei negoziati (Milano ha chiuso a +0,85%, spread stabile a quota 128). È l'ennesima corsa contro il tempo, con ormai dietro l'angolo la deadline del 30 giugno, data di scadenza del programma di assistenza e della rata da 1,6 miliardi da rimborsare al Fondo monetario. Soldi che Atene non ha. L'Fmi ha ribadito che in caso di mancato pagamento la Grecia sarà in arretrato e non in default, ma la precisazione non elimina il timore di finire in acque inesplorate. Anche perchè l'Europa fatica a trovare una linea comune. Divisioni rivelate ieri dal ministro greco delle Finanze, Yanis Varoufakis, secondo il quale tra i ministri finanziari non c'era una condivisione unanime sulle proposte dei creditori. Una spaccatura che riguarda anche la Merkel e il suo ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, che avrebbe criticato le proposte dei creditori, giudicate troppo favorevoli alla Grecia, nonostante l'approvazione espressa dalla Cancelliera.

E sulle divisioni, con chiaro riferimento alla Germania, interviene Ignazio Visco: «È evidente - ha detto il governatore di Bankitalia - che un Paese con un modello orientato all'export, con una posizione creditoria molto elevata, ha almeno altrettante colpe di un Paese che accumula tanti debiti».

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